L’attribuzione dell’ultimo seggio aumenta il peso specifico del Pd dentro la maggioranza. Al tavolo delle trattative per la composizione della nuova giunta i democratici faranno pesare i numeri: tra i consiglieri eletti (Michele Petraroia, Massimiliano Scarabeo e Domenico Di Nunzio) ai quali si affianca Francesco Totaro candidato sul listino ed entrato in Consiglio grazie al premio di maggioranza. Una nutrita rappresentanza che spinge il partito a chiedere due posti nell’esecutivo. I ragionamenti sono in corso, anche se il presidente Paolo Frattura si è dato una settimana di tempo per chiudere il cerchio a partire dalla proclamazione che ancora non c’è stata.
In questo lasso di tempo il nuovo capo di via Genova dovrà trovare una sintesi per conciliare almeno tre esigenze: le legittime aspirazioni dei più votati e dei partiti senza mortificare la volontà popolare; garantire l’agibilità politica e amministrativa del Consiglio dove la maggioranza può contare solo su 12 esponenti; salvaguardare i conti pubblici dando un segnale di discontinuità reale rispetto al passato.
Il puzzle non è proprio di facile soluzione. Vediamo perché.
Il Partito democratico alza la posta: chiede due caselle essendo la forza politica che ha eletto più consiglieri. Verosimilmente gli sarà concessa una sola. E qui cominciano i problemi. In odore di assessorato c’è Massimiliano Scarabeo, consigliere uscente di Venafro eletto con 2.768 preferenze, quasi mille in meno di quelle raccolte da Michele Petraroia, nella rosa dei favoriti nel prossimo governo targato Frattura. La sfida è appena iniziata. Vedremo come andrà a finire.
Disponibile ad un impegno diretto nella gestione della cosa pubblica anche Vincenzo Cotugno, imprenditore venafrano che nelle regionali ha riportato 4.047 voti con la lista Rialzati Molise. Un accordo preelettorale potrebbe precludergli lo scranno in giunta: tra i papabili esterni c’è l’ex presidente del Consiglio regionale Mario Pietracupa, escluso dal listino dell’architetto all’ultimo momento. Entrambi sono cognati dell’onorevole Patriciello che forse avrà un ruolo decisivo nel finale di una partita giocata tutta in famiglia.
C’è poi l’Italia dei valori rappresenta l’alleato più fedele di Frattura. Questo però non significa che ha intenzione di rinunciare ad un suo assessore. Anche se Cristiano Di Pietro ha già fatto sapere al governatore che in lui troverà sempre un soldato semplice che non vuol diventare generale. Il momento è delicato per il partito che vive a livello nazionale una crisi d’identità e per il figlio (unico eletto) dell’ex presidente dell’Idv, grande escluso dal Parlamento, forse è opportuno mantenere un profilo sobrio e rinunciare a troppa visibilità. Pronto ad occupare la casella riservata ai dipietristi c’è il segretario Pierpaolo Nagni, già assessore esterno della giunta provinciale quando D’Ascanio e Di Pietro filavano d’amore e d’accordo.
Se l’indicazione arriverà da Tonino, Frattura non potrà che eseguire gli ordini ‘del fratello maggiore’, come lui stesso lo ha definito il giorno dopo la vittoria elettorale.
Chi invece pare sia in una botte di ferro è il sindaco di San Martino in Pensilis, Vittorino Facciolla, eletto con la lista Unione per il Molise. Per lui il posto in giunta sembra assicurato.
Scalpitano anche i partiti della sinistra che hanno eletto un consigliere ciascuno sul proporzionale, ma senza rappresentanti sul listino maggioritario. Salvatore Ciocca che con i Comunisti italiani torna in via IV Novembre triplicando il suo consenso, accarezza l’idea di fare il grande salto. Più modesta la performance di Nico Ioffredi in Sel, partito che all’ultimo ha dovuto rinunciare al listino in favore di Miniscalco (Psi) escluso poi dalla competizione per una vecchia condanna passata in giudicato.
Nella griglia c’è anche la presidenza del Consiglio per la quale si sarebbe già prenotato Vincenzo Niro, segretario Udeur eletto sia sul maggioritario che sul proporzionale.
Insomma avrà un bel da fare il presidente Frattura che ha già anticipato di voler mantenere per sé le deleghe alla Programmazione, Bilancio e Sanità.