Nato come misura di contrasto ai cambiamenti climatici, il Superbonus ha attivato in Molise mezzo miliardo di lavori. Orgoglio 5 Stelle nell’incontro con l’ex sottosegretario Riccardo Fraccaro, ideatore del Superbonus che, dopo un ampio confronto con le istituzioni locali e le associazioni di imprese e professionisti, ieri a Campobasso ha assicurato: lotteremo per una proroga, per un periodo sempre più lungo di vigenza sperando che diventi addirittura strutturale e non permetteremo che le imprese falliscano perché hanno creduto allo Stato sulla cedibilità del credito d’imposta.
L’incontro, moderato dal consigliere regionale Angelo Primiani, ha visto gli interventi fra gli altri dell’assessore ai Lavori pubblici della giunta Toma, Vincenzo Niro, del deputato pentastellato Antonio Federico, del presidente di Acem-Ance Corrado Di Niro e dei presidenti degli Ordini di Architetti, Ingegneri, Geologi e Geometri.
Dal mondo dell’edilizia e dalle professioni sono arrivati molti stimoli e anche critiche. Fraccaro, nel suo intervento, ha ammesso: lo abbiamo cambiato mille volte e all’inizio non riusciva a partire. Ma, ha sottolineato evidenziando anche il motivo per cui M5s e governo Draghi la vedono diversamente, «il Superbonus è stato pensato per i cambiamenti climatici, non per la crisi». Gli scienziati, ha aggiunto, dicono che in Molise nel 2070 ci saranno le temperature del Sahara. Poi, certo, c’è stato il caro materiali, le speculazioni. Ma l’aumento dei prezzi è stato determinato in parte dalla grande richiesta generata dal bonus e in parte da altre dinamiche. Se le imprese non avessero avuto i lavori del Superbonus, secondo l’ex sottosegretario, avrebbero retto ancora meno al caro materiali. Perché, ha rivendicato, «c’è stato un boom, non avete mai lavorato come nel 2021 e mai guadagnato come nel 2021», ha detto rivolgendosi alla platea. «Dopo 20 anni di recessione dell’edilizia era importante che quel mondo e i professionisti guadagnassero perché abbiamo bisogno di aziende più strutturate che possano investire ricchezza nella società, con nuove tecnologie e assunzioni». L’edilizia, ancora le sue parole, «l’abbiamo trasformata nel settore più ecologico e che traina l’economia». Il governo a suo parere dovrebbe «alzare l’asticella della qualità degli interventi».
Due, ha concluso le priorità. «Non possiamo permettere che un’impresa che ha fatto i lavori, ha creduto nello Stato» che ha promesso di far cedere il credito d’imposta, fallisca perché lo Stato non lo fa. Ed è la prima battaglia, a cui si affianca quella sulla proroga.

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