L’iniziativa più forte è quella della deputata uscente Sabrina De Camillis. Il seggio è stato “scippato” al Molise ma la prima conseguenza pratica è stata che sul sito del ministero dell’Interno è sparita la sua rielezione. Lei ne fa una questione di principio e di rappresentanza menomata. “Un errore di calcolo nell’effettuare la compensazione a favore della coalizione vincente, quella di Bersani, ha leso l’articolo 56 della Costituzione, nella parte in cui sancisce che i seggi vanno distribuiti in base alla popolazione di ciascuna circoscrizione – ragiona la De Camillis – e il Dpr del 22 dicembre scorso che al Molise ne assegna tre per la Camera”. Osservazioni che fanno parte del suo ricorso presentato in autotutela al Viminale e all’ufficio elettorale centrale nazionale presso la Corte di Cassazione e della nota che ha inviato al ministro Cancellieri.
In sostanza, secondo la De Camillis in Molise sono scattati due seggi con quoziente (Leva per il Pd e lei stessa per il Pdl) e un terzo con i resti, quello della Venittelli. Dunque, in base alla legge 371 del 1957 la circoscrizione non deve essere interessata dalla compensazione (perché la coalizione a cui si devono cedere alcuni seggi in virtù del premio di maggioranza, quella di Bersani, ha già utilizzato i resti). “I software possono sbagliare, infatti è accaduto. Ora però il tema è rimediare all’errore”, è questo che la De Camillis chiede al ministero dell’Interno e alla Cassazione. E si dice disposta anche ad andare in procura per accertare le responsabilità.
Intanto è nato anche un comitato spontaneo “per la difesa del seggio alla Camera dei deputati”. A coordinarlo è Michele Colitti che annuncia: “Abbiamo intenzione di far sentire forte la nostra voce per la tutela di un diritto costituzionalmente garantito. Non escludiamo di costituirci parte civile nell’eventuale procedimento giudiziario su questa violazione”.