Ennesimo scontro fra Aida Romagnuolo e Filomena Calenda. La prima denuncia che ci sono 518 persone (impiegate nei lavori di utilità diffusa) da mesi senza stipendio. La seconda replica dai social: «Vili tentativi di gettare fango» sull’assessorato.
Amiche non lo sono state mai. Unite dalla battaglia comune contro l’ex coordinatore della Lega Mazzuto, dopo la ‘scomunica’ di Salvini le loro strade si sono separate. Romagnuolo in Fratelli d’Italia, presidente di commissione, ma sempre nell’ala più o meno dissidente della maggioranza. Calenda è nel gruppo Misto e da un anno componente della giunta. La mossa di Toma salvò la legislatura minacciata da una mozione di sfiducia disinnescata dal ritiro della firma della ex pasionaria diventata assessore al Lavoro.
Dunque, “Aida” spiega che i 518 molisani impiegati in diversi Comuni nei lavori di utilità diffusa hanno ricevuto l’ultimo stipendio a dicembre 2021, poi hanno continuato a «lavorare con dovizia e serietà per mesi senza compenso». Centinaia di famiglie, aggiunge, la maggior parte delle quali monoreddito. «Una situazione determinata da ingiustificati ritardi nelle autorizzazioni alla erogazione delle somme. Eppure, le risorse per pagare gli stipendi sarebbero da tempo disponibili per il progetto», punta il dito. «Mancherebbe, dunque poco, un po’ di buonsenso», conclude annunciando un’interrogazione «affinché si accelerino i tempi nei pagamenti e si faccia chiarezza su iter e responsabilità».
Veemente la reazione di “Mena” che parla di «maldestri tentativi di strumentalizzazione da parte di chi probabilmente – a pochi mesi dalla scadenza elettorale – ha bisogno di queste condotte per non annaspare». E prosegue: «A chi chiede chiarezza per i mancati emolumenti degli ultimi mesi, si fa presente che si tratta di vili tentativi di gettare fango su un’attività – quella dell’assessorato – che al riguardo ha lavorato e continua a farlo di concerto con l’Inps». Spiega poi che «la Regione Molise ha ottemperato a tutta la prassi richiesta per il rinnovo delle convenzioni, adempiendo quindi appieno al suo dovere ma va precisato che ci sono passaggi burocratici necessari a cui purtroppo bisogno attenersi nonostante io personalmente, la struttura tecnica e la stessa Inps abbiamo operato celermente». Comunque, conclude, il ministero del Lavoro ha «autorizzato nei giorni scorsi i dovuti pagamenti a cui l’Inps procederà entro i prossimi giorni dopo aver sbloccato la procedura telematica».

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