Smaltita la ‘sbornia’ dei numeri della vittoria (superiori ad ogni più rosea previsione), il neogovernatore Paolo Frattura è alle prese con la formazione del nuovo esecutivo che, secondo le norme di recente approvate, prevede al massimo quattro assessori, senza distinzione tra gli eletti in seno al Consiglio o esterni.
Il presidente pare tuttavia orientato a rispettare la volontà degli elettori, quindi, è probabile l’ingresso in giunta di un esponente del Pd (in pole Michele Petraroia, ma Massimiliano Scarabeo non demorde), uno di Rialzati Molise (Vincenzo Cotugno è il primo eletto, ma non è esclusa la nomina di Mario Pietracupa), uno di Unione per il Molise (Vittorino Facciolla) e uno dell’Idv (pare che Antonio Di Pietro stia premendo per Nagni a cui Frattura potrebbe affidare la delega ai Lavori pubblici).
All’Udeur, che segue la graduatoria in ordine di preferenze, andrebbe la presidenza del Consiglio. Ruolo, non è da escludere, che potrebbe essere assegnato a Nunzia Lattanzio in attesa di entrare a Palazzo Moffa dopo l’opzione di Niro che, è ovvio, opterà per il maggioritario guadagnando un seggio al proporzionale.

 

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