Regionali 2023, qui “campo largo in costruzione”: arrivano i pontieri. Stefano Buono, Simone Coscia e Sandro d’Onofrio, a nome di Partecipazione democratica, provano ad avvicinare le posizioni del neonato comitato promotore per la nascita di una Coalizione civica in Molise e il Pd.
Bene la nascita del comitato che vede insieme nove associazioni – fra cui La Fonte di don Antonio Di Lalla, Città nuova di Antonio Sorbo ma pure Molise Domani di Mario Ialenti e Democrazia popolare di Lorenzo Cancellario – ma per Partecipazione democratica «è necessario unire le forze per il bene della nostra regione». Buono, Coscia e d’Onofrio raccolgono l’apertura del segretario dem Facciolla che nell’intervista a Primo Piano si è detto intenzionato a dialogare con i civici per il campo largo. «Il punto di partenza per una solida collaborazione sembra finalmente chiaro a tutti: netta discontinuità! Si è affermato (sempre Facciolla nell’intervista, ndr) che è impossibile recuperare chi ha avuto responsabilità di governo con Toma, noi aggiungiamo che non solo è impossibile, ma neppure desiderabile, perché l’alternanza è il sale della democrazia e l’abitudine di saltare da una coalizione all’altra seguendo le quotazioni dei bookmaker ha ormai veramente fatto il suo tempo. Altrettanto ridicola è anche la prassi tutta molisana di bocciare in extremis l’ultimo provvedimento di un governo, dopo averlo sostenuto per anni, per meglio potersi presentare dall’altra parte. Bene farebbero i consiglieri regionali di centrodestra a bocciare il bilancio, ma questo non può far dimenticare ciò che hanno invece approvato negli scorsi anni».
La Coalizione civica dice però: né chi sta con Toma né chi stava con Frattura. Ed è questo il punto di divaricazione con Facciolla. «A nostro giudizio non si può mettere sullo stesso piano quell’esperienza (il governo Frattura, ndr), con l’attuale amministrazione. Frattura – sostiene Partecipazione democratica – ha il grande merito di aver dimostrato che anche in Molise il centrosinistra può vincere, ponendo fine ai 15 anni di malgoverno Iorio. Oggi tendiamo a dimenticarlo, ma prima di lui nessuno era riuscito a mettere in difficoltà il governatore più longevo della storia molisana. L’amministrazione Frattura non è stata poi all’altezza delle aspettative e sicuramente non può essere il modello da cui partire oggi, però è necessario riconoscere che i suoi limiti non vanno imputati interamente ai suoi protagonisti (di cui pochi hanno brillato in competenza e lungimiranza), perché difficilissimo sarebbe stato per chiunque riassestare rapidamente un carrozzone fallimentare come quello lasciato da Iorio, un esempio per tutti in tema di sanità. Quella esperienza, inoltre, nacque viziata da un errore che oggi non va ripetuto: l’alleanza con i fuoriusciti dell’ultima ora del centrodestra. Se a quel tempo era forse l’unico modo per vincere le elezioni, oggi possiamo farcela, e dobbiamo farcela, senza di loro, per dare finalmente al Molise una vera alternativa di governo e sopratutto di speranza».
Quindi, concludono Buono, Coscia e d’Onofrio, l’invito a tutti i protagonisti di questa potenziale alleanza è «a non porre veti e a non disperdere il patrimonio delle aggregazioni civiche e partitiche che desiderano un reale cambiamento, perché diversamente ad avvantaggiarsi di nostre divisioni, sarebbero quelle forze che da decenni navigano in base alla convenienza, da una parte all’altra degli schieramenti politici».

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