Un messaggio chiaro agli alleati – dalla Lega a Fratelli d’Italia passando per i centristi – e una mozione della volontà che è diretta agli avversari: «Nel 2023 vorrei un Molise ancora una volta azzurro», dice Donato Toma al telefono a Primo Piano nel primo pomeriggio da Roma. Tradotto: con me quattro anni fa si vinse e si può vincere ancora. Ne è convinto il presidente che quindi dagli Stati generali del partito che lo volle a capo della coalizione nel 2018 rilancia la sua disponibilità al secondo mandato.
Prova a mettere un’ipoteca su una partita interna non semplice. Ancora presto per decidere ma un governatore in carica sulla graticola non è mai un bene per uno schieramento. Né un bel segnale per l’interessato. Alla kermesse voluta da Silvio Berlusconi per riprendersi la scena, Toma ostenta sicurezza e parla di un clima disteso. «Sono qui insieme ad Aldo Patriciello e Annaelsa Tartaglione», spiega. Senza aggiungere altro.
L’intervento di Toma all’incontro sul ruolo delle Regioni, insieme agli altri presidenti. «Nel 2018 il Movimento 5 Stelle era all’apice – ricorda – In Molise è partita la ripresa del centrodestra. Io ho vinto, scelto da Forza Italia, da Berlusconi, con la “correità” vorrei dire – ironizza – degli altri partiti». E ancora più chiaramente: «Avevano fatto cappotto un mese prima i 5s, un mese dopo li abbiamo lasciati al secondo posto con un bel distacco».
Con il governo Draghi, entra poi nel merito di questioni trattate anche dal collega calabrese Occhiuto, «lavoriamo bene perché ci sono i nostri ministri. Alcuni risultati, come il commissariamento (della sanità tornato nelle mani dei presidenti di Regione, ndr), il sub commissario che per me era fondamentale, sono stati portati a casa anche grazie ai nostri ministri. Farò in modo che voi non vi pentiate- dice rivolto Gelmini, Carfagna e Brunetta seduti in prima fila – Perché quando si riceve al partito bisogna restituire in termini di buon governo». Per la sanità, quindi mette la richiesta sul tavolo, «dobbiamo avere più poteri anche sotto il profilo finanziario. Io ho problemi con il disavanzo, se non ho un aiuto politico governativo ho problemi a coprirlo, nonostante i risparmi e nonostante approverò in tempi record il piano operativo 2022-2024». Più soldi, quindi, e un impianto diverso, non ‘punitivo’ come è oggi del commissariamento.
Per le Infrastrutture dà merito alla ministra Carfagna e alla sinergia che con lei si è creata dello stanziamento di 120 milioni per il primo lotto della 4 corsie da Venafro a Termoli. «Ora abbiamo bisogno di fare qualcosina in più, altri 8-900 milioni. Perché, Mara, ogni traguardo in realtà è una ripartenza», aggiunge Toma.
Che infine sollecita dal Parco dei Principi un impegno di tutti per aumentare la dotazione del Fondo nazionale per la non autosufficienza. «In Molise, con una delle percentuali più elevate d’Italia di popolazione over 65, abbiamo problemi a soddisfare le esigenze delle famiglie che hanno figli, mogli, un proprio caro con problemi di non autosufficienza».
r.i.