In una lettera inviata a Ulisse Di Giacomo e Luigi Mazzuto, Enzo Pontarelli comunica le sue dimissioni da socio del Pdl. Il presidente del Cda di Gam (società a partecipazione regionale subentrata alla Solagrital di Bojano) spiega perché ha riconsegnato la tessera di partito: “Le ultime vicende elettorali che hanno creato molta confusione nel nostro elettorato, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, mi spingono fortemente a prendere le distanze da tutto quanto sta avvenendo in maniera da non essere coinvolto in situazioni che porterebbero inevitabilmente a mettere in discussione anche il rapporto di stima e d’amicizia che ho coi vertici e con moltissimi iscritti al partito. Per questi motivi, a far data da oggi, mi dimetto da socio attivo del Pdl e formulo i più sinceri auguri per il prosieguo della vostra attività”.
Ma cosa sta succedendo nel partito di Berlusconi dopo la debacle delle regionali? I rumors di Palazzo raccontano che la tregua tra Iorio e Di Giacomo sia stata solo una ‘pax televisiva’ finita con la campagna elettorale. Nessun ritorno di fiamma, insomma. Tra il governatore uscente e il coordinatore regionale del Pdl pare sia tornato il gelo.
Il senatore, unico vincitore dell’election day (anche se l’ultima parola spetta al Cavaliere, parlamentare molisano uscente, che non ha ancora deciso a quale regione stavolta soffiare il seggio), vuole mettere all’angolo gli sconfitti gestendo in autonomia la fase prelettorale che interesserà tre grossi centri quali Isernia, Venafro e Larino. Basta con i perdenti, avrebbe detto il seantore allontanando, forse, gli amici di Iorio. Qual è appunto Pontarelli, fortemente sponsorizzato e nominato proprio dal presidente della Regione uscente a capo della Gam di Bojano.
Bisogna vedere se la presa di distanza del vertice della società bojanese sia isolata e se altri seguiranno il suo esempio. Potrebbe essere l’inizio di un’altra emorragia nel Pdl, la seconda dopo quella dei disandriani.
Intanto queste sono ore di attesa per il coordinatore del Pdl che tornerà a Palazzo Madama solo se Silvio Berlusconi, capolista al Senato anche in Molise, opterà per un altro seggio. Ci siamo quasi. Montecitorio e Palazzo Madama si preparano al debutto della nuova legislatura, la 17esima. In attesa che venerdì prossimo, il 15 marzo, si insedi il nuovo Parlamento, da domani (lunedì) i neo-eletti saranno alle prese con le procedure di accoglienza. Si dovranno presentare muniti di documento d’identità e codice fiscale per procedere ad alcuni adempimenti: registrazione dei dati anagrafici; operazioni per il rilascio del tesserino per le votazioni elettroniche e delle credenziali per l’accesso ai servizi informatici; comunicazioni sulle prerogative parlamentari.
Alla Camera i deputati potranno fare tutto da domani 11 a martedì 19 marzo, dalle 9 alle 20 presso il Centro per i primi adempimenti allestito a Palazzo Montecitorio, nella Sala del Mappamondo (IV piano).
Al Senato l’accoglienza degli eletti avrà inizio sempre domani 11 ma alle 15 e continuerà fino alla prima seduta, tutti i giorni dalle 9 alle 20,30. Già allestita la sala Nassyria, l’accesso è previsto dall’ingresso principale di Palazzo Madama.
Poi, venerdì, le due sedute che inaugurano la nuova legislatura: alle 10.30 si riunisce la Camera, presieduta da Antonio Leone, che è il vicepresidente più anziano per elezione tra quelli della legislatura precedente; alle 11 il Senato, dove l’Aula sarà guidata da Emilio Colombo, senatore a vita, che “sostituirà” Giulio Andreotti che, con i suoi 94 anni, ha preferito non sobbarcarsi la fatica di presiedere l’aula.

 

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