Oltre al documento di economia e finanza, la giunta Toma nell’ultima seduta ha approvato anche il bilancio di previsione, la legge di stabilità 2022 e le disposizioni collegate. La manovra finanziaria, dunque, ora è complessivamente pronta per l’esame da parte del Consiglio regionale.
Come già anticipato nelle linee del Defr, tra le novità contenute dalla manovra l’istituzione di una Scuola regionale di formazione della Protezione civile presso il Consiglio regionale del Molise, scuola dotata di autonomia, amministrativa, gestionale e contabile, per la formazione appunto e l’aggiornamento del personale da impiegare in attività operativa, degli amministratori locali, nonché degli operatori del sistema regionale di protezione civile. La Scuola sarà amministrata da un Comitato di gestione costituito da tre componenti, eletti da Palazzo D’Aimmo, mentre il presidente sarà nominato dal presidente dell’Assemblea legislativa.
Sempre la legge di stabilità riassume anche le soglie di finanziamento di enti subregionali e settori specifici: all’Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Termoli andranno 90mila euro all’anno (dal 2022 al 2024), (AAST), all’Arsarp 3,4 milioni, all’Iresmo 20mila euro, all’Arpam 800mila euro e 600mila euro a titolo di oneri per l’Osservatorio regionale sulla qualità degli alimenti di origine vegetale, a Molise Lavoro 560mila euro l’anno, all’Agenzia per la ricostruzione post sisma 251mila euro. La spesa per assicurare l’autonomia del Consiglio è stabilita in 5,9 milioni per il 2022 e in 5,5 per 2023 e 2024.
Infine, 500mila euro sono stanziati per ‘ristorare’ l’impegno di Sviluppo Italia Molise a sostegno, nel 2021, del tessuto produttivo nell’ambito della gestione dell’emergenza Covid. Sviluppo Italia, spiega la relazione del disegno di legge, «è riuscita, in piena emergenza Covid, a completare le attività istruttorie alla stessa demandate per consentire in tempi ristretti l’effettiva erogazione degli aiuti da parte della Regione al tessuto produttivo regionale. Tale impegno incrementale ha comportato ulteriori costi di funzionamento della Società stimati in 500.000 euro, principalmente per l’appostamento di risorse umane interne in quantità quasi esclusiva, senza poterle rendicontare su altri progetti. Nel periodo considerato la Società ha dovuto far fronte, inoltre, a costi non prevedibili scaturiti dal numero elevato di verifiche Cerved poste in essere nei confronti delle società che hanno aderito alle diverse iniziative regionali per la ripresa produttiva, dall’occorrenza di sanificare i locali, di acquistare materiale di consumo idoneo, di adeguare ulteriormente i sistemi informatici per la gestione del lavoro da remoto del personale nei periodi di emergenza. Inoltre, nell’esercizio considerato la società ha messo, tra l’altro, a disposizione della Protezione civile regionale un modulo presso l’incubatore di imprese di Campochiaro con un conseguente impatto negativo sul valore della produzione, venendo meno i ricavi conseguenti da fitto».