Il primo firmatario alle minoranze che gridano al blitz o al golpe risponde in sintesi: è questo il blitz o quello di chi, con lo sbarramento al 3% si è fatto una lista ‘bastevole’ per essere poi eletto in Consiglio regionale con poche centinaia di voti? Nicola Cavaliere spiega che con l’innalzamento della soglia di sbarramento, per le liste in coalizione, al 5% questa possibilità non c’è più. E lo ritiene un elemento di chiarezza, non un attentato alla democrazia.
Approvata alle 21 di giovedì con 13 sì (centrodestra in questo caso compatto) e 2 no (del Pd mentre i 5s hanno lasciato l’Aula), la modifica alla legge elettorale regionale costringe a rivedere le strategie. «Sia fatta la volontà della maggioranza», il commento del governatore Donato Toma ai microfoni di Teleregione.
Modifica, ribattono i pentastellati, «improvvisa e forze improvvisata» che «a qualcuno, probabilmente, servirà per sedare dissidi interni e blindare poltrone. Ma ciò che è peggio è che il centrodestra pensa alle prossime elezioni regionali finanche in questo momento» di difficoltà per lavoro, sanità ambiente. Il suo unico obiettivo «è salvarsi mentre il Molise sprofonda».
Una lesione, per la capogruppo dem Micaela Fanelli, del «pluralismo democratico della società molisana, dei diritti di rappresentanza, della possibilità di tutti, soprattutto dei piccoli partiti e movimenti, di poter accedere ai seggi del Consiglio». Un «boomerang che gli elettori molisani scaglieranno contro i consiglieri che così facendo, pensano di poter mettere a tacere partiti minori e movimenti civici». Il segretario del Pd Vittorino Facciolla chiama alla mobilitazione: «Penso che questo ennesimo affronto alla democrazia debba essere impedito in ogni modo. Bisogna fare fronte comune con tutte le associazioni, i movimenti civici ed i cittadini che verranno gravemente danneggiati dalla modifica e impedire che questa trovi attuazione».
Stando ai sondaggi attuali, ragiona il Partito comunista del Molise, «con molta probabilità i 20 consiglieri regionali della prossima legislatura saranno quindi quelli dei più rappresentativi: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Pd e Movimento Cinque Stelle». I comunisti però non demordono e lanciano un appello «a chi condivide le nostre idee, per unirci e creare un’alternativa valida a queste forze politiche che hanno dimostrato proprio nelle ultime ore di non avere a cuore la democrazia partecipativa di tutti alla vita politica».