Micaela Fanelli, capogruppo del Pd ma fuori dalle trattative per le regionali? Il segretario Facciolla e la sua delegazione trattante incontrano il gruppo 5s per la strategia verso il 2023. E lei?
«No, guardi, c’è un clima di naturale collaborazione, che nasce sui temi regionali e si arricchisce nelle prospettive verso le elezioni. Gli incontri sono quotidiani e costanti. È chiaro che ce ne sono stati di più politici, io ho partecipato a un paio mi pare, e altri che teniamo quotidianamente sugli argomenti che riguardano l’amministrazione regionale. Ed è altrettanto chiaro che è giusto e coerente che ci siano i soggetti della rappresentanza deputati alle interlocuzioni più politiche. Da questo punto di vista il Pd è più strutturato e sono fiduciosa che anche il Movimento 5 Stelle subito dopo le amministrative, da quello che leggo, lo sarà. Penso, però, complessivamente che questa fase debba avere un rapporto forte coi cittadini, che ci debba essere un confronto anche molto più ampio insomma».
Eppure sembra che lei e il segretario non andiate molto d’accordo. Smentisce il dualismo?
«Io e Vittorino abbiamo chiaro che dobbiamo lavorare insieme e lavoriamo insieme. Sono convinta poi che in questo momento serva soprattutto il massimo dell’unità e della coesione, per il partito e per l’intera coalizione. Ho letto le vostre interviste, le domande anche provocatorie come è giusto che sia. Ma le ripeto che il clima è decisamente sereno e positivo».
Chi deciderà e come il candidato governatore della coalizione di centrosinistra allargata ai 5s?
«Capisco le domande e i giornalisti che le fanno, ma mi chiedo se i molisani siano interessati a queste dinamiche. Io ho l’impressione che loro vogliano capire di più come intendiamo ammodernare il Molise perché, per esempio, le liste d’attesa in sanità sono troppo lunghe o perché non sanno se i loro figli potranno restare a lavorare qui. Molto meno, invece, alla terminologia tipica di chi fa politica. A me piace immaginare un percorso partecipato: più condividi temi e proposte e più credo possano arrivare risultati. Chi decide che cosa? Io dico: condivisione con i cittadini. Perché votano i molisani, vota chi ha 18 anni e sceglie per chi ancora non ce li ha. La nostra preoccupazione dovrebbe riguardare chi non vota. Un’attenzione che il governo Toma non ha ma che significa disegnare il futuro. Sono, per esempio, impegnata in una serie di incontri con i giovani per valorizzare le esperienze molto positive che ci sono in Molise e che a mio modo di vedere devono rappresentare il cuore della campagna elettorale. Per valorizzare anche quello che come opposizione a questo governo abbiamo cercato di mettere in campo, per servizi migliori, per i diritti di cittadinanza. In quattro anni la situazione in regione è peggiorata, c’è una marginalità spaventosa. Alle paure, ai bisogni dei nostri concittadini dobbiamo dare risposte in termini di innovazione e riduzione delle disuguaglianze».
Capisco il punto e la strategia. Ma una squadra bisogna metterla insieme.
«La squadra c’è, è bella e credo che sarà anche vittoriosa. L’alleanza naturale con i 5 Stelle e con la sinistra si deve arricchire con un rinnovato centro, fatto di amministratori, associazioni, civismo, cittadini e imprenditori che si stanno avvicinando. Vedo un interesse fortissimo anche nell’area moderata e credo che il Pd sia centrale rispetto alle forze in campo».
Chi non può stare in squadra con voi?
«Confermo, lo avevo detto tempo fa, che naturalmente il perimetro non può comprendere chi ha governato con Toma. Per noi bocciare il suo bilancio significa che chi l’ha votato come proposta di giunta non può essere alleato con noi. Ma, ripeto, è molto più appassionante dire come teniamo in considerazione i Comuni, il partenariato, come gestiamo l’acqua pubblica, le politiche del lavoro, come ammoderniamo la macchina amministrativa. Come facciamo le cose. In questi anni abbiamo visto una chiusura totale. Chi governerà, lo dico convinta che sarà la nostra parte, dovrà cambiare metodo. Conosco la voglia di fare che abbiamo noi e le esigenze, le richieste che arrivano dai cittadini. Quindi sono sicura che la nostra coalizione sarà in grado di ridare speranza al Molise»
E Micaela Fanelli che ruolo intende giocare? Nei vari toto-nomi per i candidati governatori lei c’è sempre….
«Io gioco di squadra. Gioco insieme agli altri per costruire. Lavorerò per essere candidata come consigliera nelle liste del Pd. Tutto il resto è lavoro che devono definire il partito e la coalizione. Con la maggiore condivisione e partecipazione possibili, ripeto: primarie o altri metodi, l’ascolto e la massima democrazia non possono che far bene».
5s e sinistra si sono fatti avanti per guidare l’alleanza. Lei cosa pensa? Che il Pd debba essere generoso?
«Il Pd, come ho già detto, è sicuramente centrale in una coalizione che deve mettere insieme 5 Stelle, la sinistra, i moderati. Si valuterà in base a quello che vogliono i molisani e il tavolo allargato. Spero che decideremo in base alle aspettative dei cittadini, nel modo migliore e insieme. Penso che anche questa fase debba essere vissuta in modo molto unitario da parte di tutti. Non fa bene dare giudizi o tirare linee nette, credo che oggi ci aiuti molto di più un lavoro morbido, anche ovvio. È un momento di grande costruzione e importanza, va gestito con intelligenza e pacatezza».
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