Alessandra Todde, viceministro dello Sviluppo economico, a Pozzilli è stato presentato giovedì uno dei primi esempi di economia circolare: dalla discarica al recupero e, come vestito, in un negozio o in passerella. Che impatto può avere su un territorio come il Molise, ancora profondamente legato alla produzione manifatturiera tradizionale e ancora privo di una infrastruttura fondamentale – una strada a scorrimento veloce che attraversi la regione e colleghi il Tirreno all’Adriatico –, l’economia circolare? E in che tempi?
«Per prima cosa credo che progetti come quello presentato a Pozzilli possano essere uno stimolo positivo per l’intera economia regionale: uno stimolo a guardare a nuove soluzioni, a guardare al futuro. L’economia circolare e la transizione ecologica sono concetti che stanno trovando declinazione in diversi ambiti, stanno mostrando adattabilità ai territori e stanno dimostrando che è possibile creare occupazione rispettando l’ambiente. Per quanto concerne le infrastrutture ritengo che per l’intero Molise sia fondamentale il collegamento diretto con l’autostrada A1 partendo da Venafro. So che in questa direzione sta lavorando Anas e so che il tema è seguito da tempo dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale e in Parlamento».
Di riciclo e polimeri si occuperà anche la P2P, società di Unilever e Seri Plast nata dopo la decisione della multinazionale olandese di cessare nello stabilimento di Pozzilli la produzione di detersivi. A che punto è la riconversione che lei ha seguito direttamente?
«Sfatiamo una volta per tutte la leggenda che in Italia non ci siano multinazionali che decidono di investire. In Molise sta nascendo uno dei più avanzati siti in Europa per la produzione di plastica riciclata, l’unico nel Sud Italia, in grado di recuperare materiale plastico misto da post-consumo altrimenti destinato agli inceneritori o alle discariche. Unilever non solo non ha chiuso lo stabilimento ma lo ha trasformato in un polo per il riciclo e riutilizzo della plastica. Il sito garantirà la produzione di imballaggi sostenibili per i prodotti di cura della persona e igiene della casa, ma anche packaging sostenibile nel settore alimentare. Il processo di reindustrializzazione è iniziato con la cessazione delle produzioni di Unilever e durerà circa 24 mesi. Si concretizzerà con la messa in opera degli asset P2P e con l’inizio effettivo delle attività negli impianti della nuova azienda».
Alla Unilever lavoravano 150 dipendenti. Un numero consistente per la zona che insieme all’indotto, per esempio i trasporti, generava un’economia fondamentale. Che numeri avremo in futuro con la P2P e in che tempi?
«È stato firmato l’accordo sindacale, in cui si sono poste le condizioni necessarie alla salvaguardia dei posti di lavoro, che riguarda circa 400 lavoratori e che garantisce uno slancio importante per tutto il Molise e anche per le politiche industriali del nostro Paese. L’accordo tra le parti ha previsto il percorso di reindustrializzazione del sito molisano e la salvaguardia completa dei livelli occupazionali con il conseguente passaggio alla newco P2P: 170 dipendenti circa e l‘impiego delle aziende dell’indotto, che nell’area molisana coinvolgono circa 300 addetti. Sono estremamente soddisfatta che Unilever, multinazionale con 149.000 dipendenti in tutto il mondo, non solo abbia deciso di non chiudere lo stabilimento ma abbia lavorato seriamente con le parti per riuscire a trasformarlo in un contesto strategico e centrale per il riciclo e riutilizzo della plastica garantendo al territorio un solido futuro dal punto di vista economico, occupazionale e ambientale».
Come si fa ad essere maggiormente attrattivi per le imprese che vogliono investire?
«Per essere maggiormente attrattivi dobbiamo lavorare sulle leve di competitività: abbattiamo i costi primari per le imprese, il prezzo dell’energia, il costo del lavoro, creiamo ecosistemi e distretti che funzionano. Perché anche le aziende migliori che investono in un territorio che si dimostra non competitivo o desertificato, fanno fatica a restare modelli di successo. Ecco dove dobbiamo intervenire».
Altro pilastro delle nuove politiche di sviluppo è l’occupazione femminile. Che ricadute ha avuto il Fondo nazionale di cui lei si è occupata?
«Il Fondo impresa femminile dispone di una dotazione finanziaria complessiva pari a circa 200 milioni di euro, di cui 160 milioni di euro di risorse Pnrr e 40 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2021. Lo scopo principale di questo intervento è agire per creare un ambiente fertile per le nuove imprenditrici. Sono molto contenta ed orgogliosa che una misura nata nel governo Conte 2, come il Fondo Imprenditoria femminile, si stia dimostrata utile per le donne. Oltre 8mila le imprese attive da oltre un anno che hanno presentato domanda per gli incentivi. Sono oltre 400 i colloqui in corso sui progetti presentati per gli incentivi in favore di imprese femminile nuove o costituite entro i 12 mesi. Numeri che confermano la grande voglia da parte delle donne di fare impresa»
E in Molise come sta andando questa misura?
«Tra pochi giorni avremo maggiori informazioni su quante sono le imprese Regione per Regione e soprattutto su quali verranno finanziate. Le iniziative riguardano prevalentemente attività di commercio all’ingrosso o al dettaglio, attività manifatturiere o attività legate a servizi di alloggio e ristorazione. Procedono speditamente i colloqui di valutazione – attualmente sono quasi 400 quelli in corso – dei progetti presentati per gli incentivi in favore di imprese femminili nuove o costituite entro i 12 mesi»
Fra un anno la regione andrà al voto per rieleggere il presidente. Una digressione, ma lei è anche uno dei vicepresidenti nazionali dei 5 Stelle, quindi le sembrerà lecita. Perché i molisani dovrebbero scegliere il Movimento? In base a quali risultati, anche governativi e parlamentari?
«Come ho avuto spesso modo di dire il Movimento 5 Stelle è una forza giovane che nel corso degli anni ha vissuto numerose esperienze significative che ne hanno caratterizzato il percorso. È un percorso ormai riconoscibile e riconosciuto: penso alla transizione ecologica e digitale, alla tutela dei più fragili, alle imprese, alle famiglie, ai giovani, alle donne. Per ciascuno di questi temi abbiamo realizzato misure che producono effetti positivi in Molise come in tutto il Paese. Ci siamo posti l’obiettivo di rendere l’Italia un Paese moderno e competitivo. Inoltre, il gradimento di Conte è altissimo, perciò è evidente che le persone sono consapevoli di quanto il M5S stia combattendo per i diritti di tutti, soprattutto dei più fragili».
r.i.