Antonio Federico, deputato e primo candidato governatore dei 5 Stelle in Molise (nel 2011) è il delegato territoriale del Movimento. Scelto, insieme agli altri, da Giuseppe Conte. Nessuna consultazione fra gli iscritti, solo qualche telefonata per sondare il terreno fra i portavoce di Palazzo D’Aimmo, a cui è stato chiesto: chi potrebbe ricoprire questo ruolo secondo voi? Indiscrezioni accreditate confermano che sul tavolo c’era anche il nome del capogruppo Andrea Greco, da sempre vicino a Di Maio. L’ha spuntata l’onorevole, di fede contiana invece. Toccherà a lui l’organizzazione, toccheranno a lui le trattative su alleanze e leadership per le regionali 2023.
Greco, alla fine ha scelto Conte non il territorio.
«Ha detto chiaramente che i delegati territoriali sono persone di cui deve avere fiducia. Guardi, a noi è andata anche bene. Io con Antonio Federico sono cresciuto e gli darò tutta la mia collaborazione. Ci siamo già sentiti anzi e sono sicuro che lavorerà seguendo un percorso condiviso. Sono a sua disposizione. Il problema è un altro. Io a Conte avevo rappresentato l’esigenza di una scelta territoriale perché ritengo importante che queste figure abbiano una forte legittimazione dal basso. Antonio, come gli altri delegati, si troverà a gestire l’organizzazione in una fase anticiclica del Movimento, che lì dove ha smesso di fare il Movimento ed è subalterno al Pd perde tutto. È chiaro che dobbiamo maturare ma non rinnegare noi stessi perché così ci snaturiamo».
A Federico quindi ha già detto di non essere subalterno al Pd nelle trattative sulle regionali.
«Sarebbe un errore storico, come dare un calcio al lavoro svolto in Regione in questi anni anche da lui. Ma conoscendolo so che non lo commetterebbe».
Ad ogni modo lei ha ribadito anche in queste ore che il gruppo di Palazzo D’Aimmo conterà nelle scelte per il 2023.
«Il gruppo avrà un peso specifico perché in Regione ci siamo noi. Ripeto, sono convinto che il percorso con il delegato territoriale e i due provinciali che saranno scelti sarà condiviso».
Però, Greco, ha deciso il capo per voi. Qualche telefonata ai portavoce ma ha scelto l’ex premier. Come Berlusconi in Forza Italia e Meloni in Fratelli d’Italia o Salvini nella Lega.
«È inutile girarci intorno. Non posso dire il contrario».
Si sente sconfitto?
«Io non mi sono interessato a questa partita, mi creda se le dico che non ho fatto una telefonata».
Il suo nome era in lizza.
«Ma anche perché sono stato fra i candidati al collegio dei probiviri. C’è una parte di Movimento che mi conosce bene, apprezza le mie battaglie e quando si deve decidere su qualcosa il mio nome viene fuori. Diciamo che i nomi sono un po’ ricorrenti. Mi piacerebbe che il Movimento per il futuro si aprisse e per esempio per il futuro persone come Angelo Primiani ma anche come De Chirico siano collocati dove devono perché possono dare tanto al Movimento e al Molise».
ritai

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