Per otto anni al vertice di Sviluppo Italia Molise – la partecipata della Regione che ha gestito partite importanti e da ultimo quelle sugli aiuti Covid alle imprese e sul marketing territoriale attraverso il piano strategico per il turismo – Claudio Pian da ieri non è più l’amministratore. La giunta regionale guidata da Donato Toma, e di cui è vicepresidente Vincenzo Cotugno, gli ha preferito Fabio Sebastiano: ingegnere, fino al 30 aprile componente del Cda di Neuromed di cui è stato anche delegato alla ricerca. Da qualche settimana in forze lavora con il gruppo Valerio (che ha rilevato la ex Ittierre e punta a un progetto di economia circolare al Bruco di Pozzilli). In che rapporti si sia lasciato con l’eurodeputato Aldo Patriciello non si sa, fatto sta che se ne è andato dall’Irccs. Mentre Pian è da tutti considerato un fedelissimo dell’onorevole. E, altro dato, a Pozzilli lo spoil system non è stato preso affatto bene.
Le voci avevano cominciato a circolare alla fine della scorsa settimana. L’ufficialità con la delibera approvata lunedì sera dall’esecutivo, assenti Pallante e Cavaliere. Resta presidente del Cda Serena Melogli, la figlia dell’ex sindaco di Isernia. La stessa linea che l’esecutivo Toma ha seguito per gli altri vertici degli enti subregionali rinnovati in questi giorni: lasciare un elemento di continuità. Mentre Sebastiano è nominato ad ed entra nel board anche Angelo Cristofaro, storico dipendente del Gemelli Molise e considerato vicino al sottosegretario Roberto Di Baggio.
Nessun commento ufficiale da parte dell’uscente Pian. Solo un post su Facebook in cui rivendica di non essersi «mai venduto al dio denaro e ai compromessi con comitati di affari» e di aver «sempre avuto lo specchio come confronto quotidiano, con lui non posso barare».
È vittima di una guerra interna al centrodestra e alla famiglia Patriciello? È un caso che al suo posto venga scelto un manager che non lavora più al Neuromed? Di sicuro non è un mistero per nessuno che i due cognati, Aldo e Vincenzo Cotugno, siano ai ferri corti. L’assessore non ha gradito affatto il veto alla ricandidatura espresso dall’eurodeputato che ha annunciato qualche mese fa: nel 2023 nessun parente in lista. Cotugno, anzi, ha replicato pubblicamente annunciando la volontà di essere ancora della partita.
Il governatore Toma dal canto suo non parla di spoil system: «È un avvicendamento che deriva da scelte compiute dalla giunta in base a motivazioni politiche, di pesi e contrappesi. Nessun atto di demerito o punitivo nel cambiamento dei consigli di amministrazione e dei collegi dei revisori, anzi rispetto per il lavoro svolto. E ringrazio tutti coloro che sono stati avvicendati. Sviluppo Italia poi la porto in palmo di mano. Mi sono promesso anche di fare dei recuperi se ci sarà la possibilità».
Motivazioni politiche dell’esecutivo, quindi è guerra a Patriciello? «Assolutamente no, io le guerre non le faccio a nessuno. Non ho alcun motivo per farne. Ho invece motivi per includere e non per escludere. Se fosse dipeso esclusivamente da me, ma così non è, non sarei proprio andato in giunta e avrei confermato tutti».
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