Il Consiglio dei ministri ha impugnato numerosi commi dell’ultima finanziaria approvata dal governo Toma.
La Regione Molise – informa una nota congiunta del gruppo consiliare dei 5 stelle – ha violato le disposizioni in termini di vaghezza delle norme e di mancate coperture finanziarie. I temi riguardano le partecipate, le stabilizzazioni dei precari, la paesaggistica e finanche la proroga del Piano casa.
Si pongono in contrasto con la normativa statale e con la Costituzione – affermano Greco & Co. –, non assicurano alcuna copertura finanziaria e violerebbero i principi di leale collaborazione, uguaglianza, buon andamento e imparzialità dell’amministrazione.
«In estrema sintesi – scrivono il capogruppo Greco e i consiglieri Manzo, Nola, Primiani, De Chirico e Fontana – siamo di fronte ad una ecatombe che certifica, se ce ne fosse bisogno, il disastroso operato dell’esecutivo e della maggioranza di centrodestra. Il tutto a danno dei cittadini molisani ancora una volta illusi dai giochi di prestigio di Toma smascherati dall’ultima impugnativa. Leggi scritte male – affermano i 5 stelle –, accordi con il governo disattesi, coperture finanziarie sulle stabilizzazioni inesistenti e soprattutto la violazione del principio che è lo Stato a stabilire i parametri generali di assunzioni, concorsi e altro. Sulla possibile incostituzionalità delle leggi regionali, il governo fa numerose osservazioni supportate da Corte dei conti e Corte costituzionale».
Il Movimento passa in rassegna alcuni dei rilievi: «Tra le diverse censure di costituzionalità mosse dal governo alla legge regionale di Stabilità, è singolare quella relativa all’autorizzazione da parte della Regione allo stanziamento di 100mila euro in favore della società in liquidazione Sviluppo della Montagna molisana Spa. Azione conclusiva di un progetto intrapreso da Toma di accorpare il comparto montagna. Ebbene, come rileva la giurisprudenza della Corte dei conti, la norma sarebbe incostituzionale ai sensi degli articoli 117 e 97 della Costituzione in quanto pone a carico della Regione il debito derivante dalla procedura liquidatoria della società partecipata, nonostante in questa materia vige il “divieto assoluto di soccorso finanziario” verso le società partecipate in liquidazione. Come pure – continuano dal gruppo pentastellato – le pseudo stabilizzazioni dei precari della Protezione civile e dell’Asrem, verso i quali Iorio in primis continua a fare propaganda. Come ancora l’istituzione, presso il Consiglio, della Scuola regionale di Protezione civile (SRPC), proposta da Micone, che malgrado comporti nuovi e maggiori oneri parrebbe priva di copertura finanziaria. Ed ancora, che dire della violazione delle competenze statali in materia di Piano casa e tutela dei beni paesaggistici e culturali, norme a firma Di Baggio, mediante leggi regionali imprecise, rese incomprensibili e illegittime ai sensi degli articoli 9 e 117 della Costituzione?».
Dura la conclusione del Movimento 5 stelle di Palazzo D’Aimmo: «Per farla breve, siamo alle solite: il professor Toma e la sua maggioranza continuano ad inanellare bocciature anche se quella più sonora arriverà alle prossime elezioni regionali quando il popolo molisano manderà a casa questa classe dirigente incompetente e spocchiosa in modo tale da non subire più danni nefasti che stanno finendo di uccidere un’intera regione, la quale, per risollevarsi, ha bisogno di ben altri protagonisti».

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