«Finalmente è finita la telenovela Letta-Calenda. In bocca al lupo alla nuova ammucchiata». Il leader 5s Giuseppe Conte ha liquidato così l’intesa fra il Pd e Azione per le politiche del 25 settembre. E forse anche la possibilità di riavvicinarsi e andare insieme alle regionali.
«Il Pd in questo modo cristallizza un’alleanza e si pone a una distanza siderale dall’agenda sociale che era la base del fronte progressista», commenta il coordinatore molisano del Movimento Antonio Federico. «È naturale che alle politiche noi staremo dall’altra parte, affermando invece proprio quell’agenda sociale, le nostre idee, le proposte che abbiamo messo nero su bianco e consegnato a Draghi. Lo faremo assumendoci le responsabilità», prosegue il deputato.
Per lui l’esperienza parlamentare è finita, per via del tetto ai due mandati. Gli tocca però portare avanti il radicamento del Movimento. E gli toccherà attrezzare liste e alleanze per le regionali della prossima primavera. Oggi si direbbe, non col Pd. «Il contesto politico è cambiato tanto e modificare le iniziative politiche di oggi in così poco tempo è complicato. Ora però affrontiamo le politiche, il primo obiettivo è questo insieme alla strutturazione sul territorio». A Termoli, sabato pomeriggio, la riunione riservata a iscritti ed eletti molisani. Un appuntamento, spiega il coordinatore, «utile a confrontarsi, condividere idee, proposte e progetti, programmare i prossimi appuntamenti elettorali e spiegare le modalità con cui sarà presto possibile dar vita ai gruppi territoriali. Con questi incontri vogliamo accelerare il radicamento sui territori, mettere a sistema le competenze, valorizzare il vero attivismo». Per le regionali, conclude, «è tutto da vedere». Ma, certo, dopo il patto del Pd con Calenda molto più in salita.

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