C’è anche Livio De Santoli nel listino di Giuseppe Conte. I ‘magnifici’ 15, come sono stati anche ribattezzati, che il presidente M5s ha chiesto agli iscritti di approvare in blocco per poi essere inseriti come candidati nei collegi plurinominali da capilista o in posizioni ritenute sicure. Figure, quindi, che l’ex premier intende portare (o riportare) in Parlamento.
Originario di Roccamandolfi, prorettore della Sapienza – dove insegna “Energy Management” ovvero transizione energetica ed ecologica e sviluppo sostenibile – De Santoli ha un forte legame con il Molise, non solo personale ma anche professionale avendo redatto nel 2017 il programma preliminare del Piano energetico ambientale della Regione. È alla prima esperienza politica ‘diretta’ e potrebbe guidare i 5s come capolista alla Camera in Molise. Maggiori dettagli, insieme ai risultati delle parlamentarie di ieri (in cui si sono misurati 16 molisani per Montecitorio e Palazzo Madama), si conosceranno in giornata.
Tra gli altri, nel listino bloccato di Conte spiccano l’unico ministro di Draghi rimasto nei Cinque Stelle Stefano Patuanelli, i quattro vicepresidenti del Movimento in carica Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Alessandra Todde e Mario Turco, la ex sindaca di Torino Chiara Appendino, i capigruppo a Montecitorio e Palazzo Madama, Francesco Silvestri e Maria Domenica Castellone, e l’ex capogruppo Ettore Licheri, gli ex procuratori Antimafia, in passato alla guida l’uno della Procura di Napoli prima e della Dna poi e l’altro della Procura generale di Palermo, Federico Cafiero de Raho e Roberto Scarpinato. Con loro anche l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, generale dei Carabinieri che da responsabile della Forestale in Campania ha combattuto duramente nella Terra dei Fuochi, e la sottosegretaria di Draghi all’Istruzione Barbara Floridia, candidata sconfitta alle primarie per le regionali in Sicilia. Dalla società civile per una prima esperienza politica di responsabilità diretta, infine, Conte pesca anche il notaio di fiducia del Movimento Cinque Stelle Alfonso Colucci che certificò la stessa elezione on line di Conte a presidente, contestata poi dal Tribunale di Napoli.

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