Giovane donna col sogno di un Molise europeo. Federica Vinci, 29 anni, vice sindaca di Isernia, co fondatrice di Volt, a metà giugno ha dialogato con Barack Obama a Copenaghen nell’evento organizzato dalla Fondazione dell’ex presidente Usa. È lei, a meno di sconvolgimenti ulteriori, la candidata del centrosinistra nel collegio uninominale del Molise per la Camera. L’indiscrezione è circolata ieri pomeriggio e ha preso subito consistenza. Alla quadratura di questo cerchio, a Roma si stava lavorando da una settimana. Da quando, cioè, i vertici nazionali dem hanno iniziato a ragionare su come offrire un mix meno ‘Pd centrico’ ai molisani il 25 settembre e ampliare quindi la partecipazione ad altri partner della coalizione. Su questa ipotesi i colonnelli di Letta che stanno lavorando alle liste hanno avuto il nulla osta dei dirigenti locali, che sabato hanno inviato una rosa di nomi al Nazareno con l’intesa che la proposta finale avrebbe potuto subire modifiche proprio per consentire compensazioni (per rispettare le quote di genere o di schieramento). A contendersi il seggio (non considerato invece contendibile in base ai sondaggi ai fini dell’elezione in Parlamento) le truppe del ministro Speranza – che con Articolo 1 è parte del rassemblement Democratici e Progressisti – e quelle del movimento progressista ed europeista Volt. Negli ultimi due giorni l’ha spuntata Volt.
Bombardata di telefonate non appena i rumors sulla sua candidatura hanno guadagnato i titoli dei giornali online, Federica Vinci è rimasta coi piedi per terra. Ha chiesto a Roma un po’ di tempo per pensarci, o meglio per decidere insieme a chi l’ha voluta alla guida della città di Isernia con l’amministrazione Castrataro. «Sono onorata che il Pd ma soprattutto il mio partito, Volt, vogliano puntare sulla mia candidatura in Molise: ci sono battaglie importantissime che devono essere combattute a livello nazionale tra cui università e sanità. Sono anche molto fiera e contenta di essere vice sindaca a Isernia: stiamo facendo tantissimo e il mio lavoro qui è appena cominciato. Ho chiesto del tempo per riflettere – ha dichiarato a Primo Piano – e prendere una decisione, tempo che userò per ascoltare tutte e tutti coloro che mi hanno sostenuta e sostengono tutt’ora nella mia città e nel mio partito».
Dunque, pur con le dovute avvertenze (e le posizioni comprensibili dei diretti protagonisti), la griglia è questa: Vinci uninominale Camera, Caterina Cerroni – 31enne agnonese e coordinatrice nazionale dei Giovani dem – capolista Pd al proporzionale per Montecitorio. Al Senato, la preside Rossella Gianfagna sul maggioritario e l’ex primario di Chirurgia del Cardarelli in corsa al plurinominale (che nel caso del Molise ha un nome solo) per la lista Democratici e Progressisti.
Resta il rebus sulla posizione del segretario regionale del Pd Vittorino Facciolla, che nell’intervista a Primo Piano pubblicata ieri ha dichiarato che darà comunque il suo contributo in prima persona, che non considera l’idea di un ritiro della candidatura. Anche, eventualmente, correndo dietro Cerroni per la Camera. Una candidatura di servizio che rafforzerebbe comunque il supporto del partito alla giovane dirigente nazionale. In queste ore non ha cambiato idea, da fonti a lui vicine arriva anche la conferma che l’ex vicepresidente della Regione è a disposizione per la casella che il Pd nazionale riterrà più idonea. Se non sarà lui, comunque, il quinto nome dovrà essere quello di un uomo per via della parità di genere.
Sulla scelta di Federica Vinci l’ufficialità è attesa in giornata. Ma la designazione offre spunti molto interessanti anche in vista delle regionali. Un’anticipazione nitida del ruolo che Isernia e la sua amministrazione potranno giocare nelle scelte politiche e programmatiche del centrosinistra nella prossima primavera.

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