L’estremo tentativo per scongiurare la ‘colonizzazione’ del Molise, regione più che mai in queste consultazioni appetibile ai big nazionali in cerca di un seggio sicuro. È tutto lo stato maggiore locale di Forza Italia che apre la ‘vertenza’ in zona Cesarini chiedendo a Silvio Berlusconi un ripensamento sulle candidature decise al tavolo nazionale. Inviata anche al coordinatore Antonio Tajani e agli onorevoli Licia Ronzulli, Sestino Giacomoni, Paolo Barelli e Annamaria Bernini, la richiesta, messa nero su bianco, è quella di assegnare il collegio uninominale della Camera alla deputata uscente Annaelsa Tartaglione. In calce alla missiva inviata all’ex premier anche la firma dell’eurodeputato Aldo Patriciello e quelle dell’assessore regionale Nicola Cavaliere, del sottosegretario Roberto Di Baggio, del consigliere Armandino D’Egidio e del sindaco di Termoli e presidente della Provincia di Campobasso Francesco Roberti. A poche ore dalla scadenza si cerca di invertire la rotta facendo leva sui numeri di Forza Italia che in regione sono stati, soprattutto negli ultimi anni, in controtendenza rispetto ad altri territori: 16,10% alle ultime elezioni politiche, 15% – contro l’8% della media nazionale – alle Europee del 2009, 16,8% alle amministrative di ottobre 2021 del capoluogo di provincia pentro. A cui si aggiungono le 79mila preferenze raccolte dal candidato molisano a Bruxelles Aldo Patriciello. E, ancora, l’ottimo risultato di Forza Italia alle regionali 2018 (primo partito del centrodestra), le affermazioni alle provinciali di Campobasso e Isernia e la vittoria al Comune di Termoli. Proprio in virtù di questi risultati – l’appello dei dirigenti forzisti – va premiato il lavoro svolto dal partito e quindi da chi lo guida a livello locale. Patriciello & Co. chiedono insomma continuità e soprattutto rispetto del territorio, entrambi garantiti dall’onorevole Tartaglione che va ricandidata anche per proseguire il lavoro svolto in questi anni. La pratica non è ancora chiusa. Alle 20 scadono i termini per presentare le liste. E sarà proprio la coordinatrice Tartaglione a depositare i documenti in Corte d’Appello. Ma già in serata arriva la comunicazione che la decisione è presa e non ci saranno ripensamenti.
Da Roma confermano la griglia: Cesa alla Camera e Lotito al Senato.

ppm

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