Il terremoto scuote Fratelli d’Italia all’alba. Quando Filoteo Di Sandro, appurato che nella notte il suo nome è finito dal proporzionale del Senato al listino plurinominale della Camera e come numero 2 dietro Elisabetta Lancellotta, decide che non correrà per le politiche del 25 settembre. Poco dopo le 7 apre Facebook e scrive: «Dopo lo schifo – esattamente così, ndr – che hanno fatto per le candidature in Molise ho rinunciato a candidarmi, in polemica anche con il mio partito. Il nostro territorio perde due rappresentanze parlamentare sicure a favore di personaggi esterni (Cesa e Lotito) che non rappresenteranno affatto tutti noi e le esigenze del nostro martoriato Molise. Spero e mi auguro che i cittadini elettori molisani sapranno scegliere bene». Lo sostituirà il responsabile organizzativo regionale Luciano Paduano.
Cesa e Lotito a parte, la battaglia che si è consumata in queste settimane è assolutamente interna al partito di Meloni. È l’eterna lotta fra Di Sandro, coordinatore storico, e l’assessore regionale Quintino Pallante. Che si è aggiudicato il match. Non è in campo, ma al proporzionale per Palazzo Madama è candidato un suo uomo, il sindaco di San Giacomo degli Schiavoni Costanzo Della Porta, che è anche coordinatore provinciale di Campobasso. In Corte d’Appello per la presentazione delle liste insieme al funzionario arrivato da Roma e a Giovancarmine Mancini (attualmente consigliere comunale a Isernia ma è un esponente storico della destra sociale molisana), Della Porta getta acqua sul fuoco e si prepara alla campagna col vento in poppa dei pronostici. «Fratelli d’Italia ha speso amministratori locali, valorizzando il territorio da Termoli a Isernia. I paracadutati ci sono anche in altre regioni e negli altri schieramenti. Purtroppo questa legge elettorale e la riduzione dei parlamentari hanno causato questo fenomeno, però abbiamo compensato con candidati riconoscibili per la loro attività», dice. Essenziale la replica a Di Sandro, da vincitore che si prepara forse a prendere tutto (come cantavano gli Abba): «Capisco umanamente il coordinatore, però il tempo delle polemiche è finito. Sarà una bella campagna elettorale, io la farò con spirito costruttivo». Il tour della Meloni, aggiunge, toccherà tutte le regioni quindi anche il Molise. Il prossimo premier? Della Porta è certo: «Sarà una donna, una grande donna».

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