Presidente della regione o sindaco di Campobasso: negli ultimi anni il suo nome è stato spesso tirato in ballo per una candidatura importante. «Ero sempre costretta a smentire», ricorda Rossella Gianfagna che oggi che invece è in campo davvero e punta in alto. «Il 26 settembre sarà senatrice, a Roma per rappresentare il Molise e porterò Roma qui a conoscere i problemi e le aspettative della nostra terra», si dice convinta.
Candidata del centrosinistra a trazione Pd che nel collegio uninominale del Senato ha voluto puntare su una professionista esponente della società civile, Gianfagna non teme di sfatare un mito e chiude la prima conferenza stampa parafrasando Giorgia Meloni, la donna forte di questa campagna elettorale: «Sono Rossella, sono una donna, una madre, sono caparbia e sono molisana».
Una prima scelta la porta per un mese lontano dal Convitto Mario Pagano, di cui è rettore dopo una lunga e apprezzata carriera da preside in altri istituti superiori. È in aspettativa da oggi, non c’è incompatibilità, «ma ho ritenuto giusto e corretto farlo. Abbiamo lavorato molto anche in questa estate e per l’apertura è tutto pronto. Poi credo che sia come per i figli, a un certo punto bisogna lasciarli camminare da soli».
La sfida è difficile, per questo ha deciso che era la volta buona per accettarla e dare il suo contributo, non pretenderlo ancora da altri. «Ho pensato: cosa trovano i nostri ragazzi una volta che escono da scuola? Era arrivato il momento di metterci la faccia e non chiedere agli altri di farlo. Gioco questa partita con una squadra di grande qualità. Una squadra di molisani, il che oggi non è trascurabile», sottolinea dando merito ai compagni di viaggio e al Pd che li ha messi insieme: l’ex primario Giuseppe Cecere al proporzionale del Senato, la consigliera comunale dem di Campobasso Alessandra Salvatore, la responsabile nazionale dei Giovani dem Caterina Cerroni e il segretario regionale del partito Vittorino Facciolla, in corsa per la Camera.
«Chi mi conosce sa che quando mi pongo un obiettivo lo raggiungo. Il mio obiettivo è rappresentare il territorio a Roma, battere i pugni e portare Roma qui. Ci metterò il cuore e, da senatrice, avrò la porta sempre aperta, qui a Campobasso». L’emergenza, aggiunge, è lo spopolamento. «Questa terra sta morendo, se non interveniamo con politiche del lavoro, se non riprendiamo il discorso della sanità di qualità, non avrà futuro. Perché i ragazzi vanno via, ma non può essere che si lasci il Molise perché qui non si può stare».
Il centrodestra ha trattato il Molise «come un bancomat elettorale», accaparrando per big nazionali collegi sicuri. «Sicuri… questo poi lo vediamo», rilancia la sfida. Che è «difficile ma possibile». Lotito? «Non lo conosco, io sono juventina… È un problema del centrodestra che lo ha scelto, io mi auguro che non lo scelgano i molisani ma sono convinta che sarà così». Donna di sport, mezzofondista, ha sempre interpretato le gare come si fa negli sport individuali. Contro tutti, cioè, ma concentrata sulla propria performance. Rossella il 26 settembre, quindi? «Senatrice».
r.i.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.