Non è un peccato mortale essere candidati in Molise senza essere molisani, mitigano l’accusa dal Terzo polo. Tuttavia agli uomini del centrodestra, Cesa e Lotito, lanciano la sfida: confrontiamoci pubblicamente sui problemi e le proposte per questa regione.
«Il Terzo Polo, al momento, è una parte politica minore rispetto ad altre, con talvolta scarsa visibilità mediatica ed economica. Tuttavia, crediamo di essere forti sui temi e sulle proposte per il territorio, che conosciamo bene perché siamo nati e cresciuti qui, a differenza dei candidati del centrodestra», dice in particolare Donato D’Ambrosio, diretto competitor di Cesa sull’uninominale della Camera.
«Premettendo che per tutti i partiti vale l’espressione “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, essere candidati in Molise senza essere molisani è un tema ed un problema per la classe dirigente dei partiti del centrodestra e sul quale i molisani, sovrani del proprio territorio e del proprio destino, faranno le dovute valutazioni. Noi, come Terzo polo, vogliamo sfidarli sulle proposte politiche e sui programmi.
Anche e soprattutto per questo, per permettere ai cittadini una giusta e corretta informazione su quello che i partiti vogliono fare per il territorio, chiediamo un confronto pubblico a tutti i candidati», conclude.

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