Proprio mentre Alessandra Salvatore e Rossella Gianfagna incontravano la stampa in centro a Campobasso, l’annuncio della società Acciaierie di Sicilia: altre due settimane di stop, dopo quello del mese di agosto, a causa dei costi insostenibili dell’energia e di un conseguente calo di commesse. Nel silenzio, tante le realtà che in questi mesi anche in Molise probabilmente hanno preso la stessa decisione o stanno per farlo, con ripercussioni drammatiche dal punto di vista economico e sociale.
Le candidate al maggioritario del centrosinistra, Salvatore per la Camera e Gianfagna per il Senato, hanno ascoltato gli imprenditori locali, raccogliendo il loro grido d’allarme. È questa la priorità anche per le famiglie, hanno sottolineato, combattere il caro bollette.
Il governo, ha detto l’avvocatessa dem già assessora comunale alle Politiche sociali, si sta muovendo in questa direzione e così l’Ue, con tre misure, le sole possibili: «Tetto al prezzo del gas e ai profitti da rinnovabili, contributo di solidarietà per chi produce energie dai fossili». Abbattere il peso delle bollette, ha proseguito Salvatore, è fondamentale per la tenuta delle famiglie e prioritario insieme ad altre proposte come la riduzione del costo del lavoro, l’indicizzazione delle pensioni, il sostegno a chi ha perso il lavoro e salari equi a chi ce l’ha. Sostegno, ha aggiunto la preside campobassana, anche alle imprese, che altrimenti saranno costrette a chiudere perché la cassa integrazione è l’unica formula per risparmiare. Accanto a questo, ha proseguito Gianfagna, «c’è bisogno di rieducare all’uso consapevole dell’energia». Per fronteggiare il caro energia e per le altre misure proposte, «le risorse ci sono, vanno programmate».
Un terreno di battaglia di questa campagna elettorale è il reddito di cittadinanza. «Siamo convinti che non vada eliminato, vanno però rivisti i criteri », così Gianfagna. «Va mantenuta la funzione di sostegno a chi non lavoro o non può, bisogna cambiare le regole perché funzioni anche in termini di politiche attive per il reinserimento», così Salvatore.
«Abbiamo raccolto il grido di dolore di imprenditori grandi e piccoli, in Parlamento vogliamo portare le istanze di un territorio che ascoltiamo da sempre. Non come chi sarà qui per 20 giorni e poi mai più, chi scopre solo oggi che il Molise – hanno concluso – non ha infrastrutture né buona sanità».