Aldo Patriciello tira la volata al centrodestra strapazzando i 5 stelle – ipocriti e dannosi, li ha definiti – e galvanizzando militanti e simpatizzanti per il sostegno di Cesa e Lotito. Loro sì, si è detto sicuro, sapranno essere punto di riferimento e rappresentare davvero gli interessi del Molise. Mentre i pentastellati, è la sintesi del suo messaggio, gli interessi di questa terra li hanno traditi.
Traffico in aumento sulla Statale Venafrana già dal primo pomeriggio di ieri, poi paralizzato nei momenti di maggiore afflusso all’hotel Dora scelto come location tradizionale dell’appuntamento che l’eurodeputato molisano riserva ai candidati della coalizione alle politiche. La pioggia non ha rovinato la festa, c’erano tutti al riparo dei gazebo allestiti. Orgoglio e prova di forza per la coalizione che, nonostante le fibrillazioni, governa la Regione puntando al cappotto il 25 settembre e al bis per Palazzo Vitale in primavera. A proposito, c’erano fra gli altri il governatore Toma, l’assessore Niro, l’ex presidente Iorio, l’ex senatore Di Giacomo. E c’erano tutti i candidati delle liste di centrodestra al proporzionale.
Dopo gli interventi dei due ospiti d’onore, Cesa e Lotito, Patriciello ha strappato applausi e ovazioni nei passaggi più forti riservati ai pentastellati, che al Sud soprattutto rappresentano l’avversario da battere anche sul piano ideologico. L’eurodeputato si è buttato quindi a capofitto nel riassunto di cinque anni caratterizzati dal Movimento «ininterrottamente al governo» ripartendo dal 2018. Quando i 5s elessero in Molise quattro parlamentari su cinque. Ministri chiave negli esecutivi Conte 1 e 2: Toninelli (infrastrutture), Di Maio (Sviluppo economico), Grillo (Salute), Azzolina (Istruzione) e Lezzi (Sud). Prima al governo con la Lega, poi con il Pd e Leu, infine con quasi tutti i partiti a sostegno di Draghi. Risultato? Per il 25 settembre «non hanno avuto neanche il coraggio di metterci la faccia,hanno affisso i manifesti di Conte, non mi pare che sia candidato in Molise per la Camera o il Senato…».
Terminata la legislatura, si traccia il bilancio come nelle aziende. Che risultati hanno portato a casa i parlamentari uscenti «per il nostro Molise? Quale è stato il loro contributo alla causa dei cittadini, delle aziende, del tessuto sociale ed economico della nostra terra? Qualcuno dormiva… forse sognava il Molise che avrebbe voluto», applausi. «Qualcun altro ha anteposto l’odio, il rancore e la volontà di distruggere quanto di buono esiste nella nostra regione anziché provare a costruire. Interrogazioni, post, mozioni, comunicati stampa: il solo tema di cui queste persone si sono occupate è attaccare Neuromed». Applausi.
Ancora, sotto i riflettori le contraddizioni dei 5 stelle, cosa avevano promesso e cosa hanno (o non hanno) realizzato. «Mai alleanze e poi hanno governato con tutti, abolizione dell’immunità parlamentare che ancora c’è. Niente scorta, mi pare che Conte ce l’avesse». E sul piano economico, fra le altre cose, mai aumento delle accise sulla benzina, «cosa che invece hanno fatto» e «abolizione della legge Fornero che è ancora in vigore». Insomma, «l’esperimento populista in un Paese sull’orlo della bancarotta ha fatto danni in tutti i settori della vita pubblica, mostrando le ipocrisie pentastellate. Serve uno scatto di orgoglio e di serietà per ridare dignità all’Italia e al Molise».
Perché Cesa e Lotito? Intanto perché loro la faccia ce l’hanno messa, ha sottolineato Patriciello: «Con i sondaggi favorevoli avrebbero potuto attendere l’esito del voto a Roma senza nemmeno venire in Molise o promuovendo un paio di eventi nei centri principali. Invece sono qui da quasi un mese e giorno dopo giorno hanno avuto la sensibilità di girare in lungo e in largo la nostra terra, conoscere amministratori, cittadini, imprenditori, esponenti della società civile per ascoltare le problematiche, instaurare un rapporto di conoscenza diretta con una stretta di mano, lo scambio di un numero di telefono».
Lorenzo, ha proseguito, «è un amico del Molise», «la sua esperienza, la sua moderazione la sua autorevolezza sui tavoli nazionali lo rendono una garanzia». Claudio «è un uomo di successo, un imprenditore illuminato che ha avuto il merito e la capacità di conseguire traguardi importanti in ogni sua iniziativa aziendale. Il suo dinamismo sarà una risorsa preziosa per il tessuto economico e produttivo della nostra regione».
r.i.
Cesa e Lotito guest star della serata. «Agli uscenti l’oscar “Chi l’ha visti?”»
«Siamo stati accolti con affetto, amabilità, con Claudio (Lotito, ndr) ci siamo detti: dobbiamo ricambiare questo affetto con un impegno doppio di quello che avremmo comunque messo in campo come parlamentari».
Così il leader Udc Lorenzo Cesa in un passaggio del suo intervento ieri sera a Pozzilli. Candidato nel collegio uninominale della Camera, ha ricordato: «Abbiamo ascoltato amministratori, rappresentanti dell’associazionismo, le autorità, le persone, per capire quali problemi affrontare. Le questioni prioritarie le abbiamo individuate e riguardano la salute e le infrastrutture. Lo avevo detto quando sono ho iniziato la campagna elettorale e ora ne sono ancora più convinto, serve un decreto Molise con tre o quattro argomenti importanti per questa realtà. È la prima cosa che faremo».
Più colorito come nel suo stile il patron della Lazio, in corsa per il centrodestra al maggioritario del Senato. «Noi vogliamo che il Molise si riscatti da un periodo buio, in cui la politica nazionale è stata assente. Quattro parlamentari 5s e uno di Leu… hanno vinto l’oscar di “Chi l’ha visti?”». Riferendosi ai pentastellati ha aggiunto: «Hanno scritto uno striscione, “abbiamo eliminato la povertà”, la povertà loro sicuramente sì, quella di questo territorio no perché nessuna azione è stata messa in campo per rimuovere le criticità, in primis la sanità».