Nel 2018 la Lega veleggiava sul 30%, il dato del Molise in percentuale fu lo stesso di oggi. «È un elemento di cui tener conto in un’analisi onesta», sottolinea il coordinatore Michele Marone all’indomani del risultato delle politiche del 25 settembre.
Capolista alla Camera, Marone ha guidato le truppe del Carroccio in una sfida difficile. Fratelli d’Italia col vento in poppa, Forza Italia più storicamente radicata in Molise. Anche per questo è soddisfatto del dato che vede la Lega all’8,6%, perfettamente in linea con la media nazionale. «Siamo felici che il centrodestra abbia vinto e tornerà al governo del Paese. Ci dispiace solo che per il meccanismo del Rosatellum ci ritroviamo un deputato del Molise del Pd che è in minoranza. Ma si tratta appunto del sistema di funzionamento di questa legge elettorale», commenta l’avvocato termolese. «Quanto a noi della Lega, portiamo a casa quasi lo stesso risultato di quello raggiunto a livello nazionale. Un risultato più che dignitoso e che testimonia la nostra presenza sul territorio. È lo stesso del 2018 e non era affatto scontato, oltre al fatto che va rapportato al dato della Lega di quell’anno, era al 30%. Ora – conclude Marone – bisogna continuare a lavorare e prepararsi ai prossimi appuntamenti elettorali».
Già, le regionali. Ieri mattina in via Bellerio la conferenza stampa del leader Matteo Salvini, che si è detto chiaramente non soddisfatto invece del dato nazionale, del calo quindi del Carroccio. Bisogna invertire la rotta. A partire proprio dalla gestione delle regionali di primavera. «È fuori dubbio che più di una cosa non ha funzionato, abbiamo cinque anni per porvi rimedio. Su alcune elezioni regionali no», ha detto Salvini. Ci sono pochi mesi in questo caso. Dunque, ha proseguito, per il Lazio «chiederò all’intero centrodestra di individuare subito, ma subito vuol dire entro questa settimana o poco più, il candidato governatore, per evitare rincorse che abbiamo visto alle elezioni comunali a Roma o a Milano con candidati che non hanno avuto il tempo di dare il meglio di loro stessi, mettiamola così. Lazio, poi Molise – ha proseguito Salvini – e anche lì penso che un cambio sarà necessario».