Quasi venti punti percentuali più del secondo, il candidato del Movimento 5 stelle. Doppiato il centrosinistra, Forza Italia trainata oltre il 13%, seconda migliore performance degli azzurri dopo la Calabria.
Sono i numeri di Claudio Lotito, neo senatore del Molise, eletto per il centrodestra nel collegio maggioritario. Risultati che sono andati oltre le migliori aspettative del patron della Lazio, artefice di una campagna elettorale vecchio stile, vissuta tra la gente, stringendo mani e dialogando con tutti, anche con gli scontenti. Sui generis, la sua propaganda, ma chi lo conosce non se ne è stupito. I fuoriprogramma hanno caratterizzato un mese di incontri su e giù per la regione. Senza filtri, Lotito non è su nessun social. La piazza ‘popolare’ per lui magari è un bar dove chiacchierare con gli avventori o fare una partita a scopa o biliardino.
Un vero tour de force che, spesso in compagnia del neo deputato del Molise Lorenzo Cesa, lo ha portato pressoché in tutti i comuni della regione. «I molisani hanno capito che non sono né uno straniero né uno di passaggio», ha commentato nella lunga notte dello spoglio. Ennesima tappa in cui non si è risparmiato. In silenzio fino a risultato acquisito, una volta che invece i dati gli avevano sorriso in maniera definitiva, sempre insieme a Cesa ha tenuto un incontro con gli organi di stampa all’hotel Don Guglielmo che lo ha ospitato in questo mese. Poi si è recato in Prefettura a Campobasso insieme allo staff e a responsabili ed eletti dei partiti di centrodestra (la coordinatrice degli azzurri Annaelsa Tartaglione, il capo dei Popolari per l’Italia Vincenzo Niro, il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone fra gli altri).
«Tanti obiettivi gli da raggiungere in Molise, primo fra tutti eliminare il commissariamento della sanità », ha detto Lotito. «Sono stati 30 giorni bellissimi, il Molise mi è entrato nel cuore. Ho apprezzato questo territorio magnifico e l’autenticità della gente. I molisani sono accoglienti, rispettosi, corretti. E hanno ricambiato perché hanno capito che non sono né uno straniero, né uno di passaggio», ha ribadito.