Stefano Buono, giovane attivista del Partito democratico della provincia di Isernia, non fa melina e va dritto al problema: abbiamo perso – il suo ragionamento – e quando si perde non ci sono attenuanti.
Come si riparte? Dalle proposte, afferma. Ma a viso aperto parla anche di «nuovo corso rispetto alla storia degli ultimi anni». D’altronde, in occasione dell’ultimo congresso si era candidato per guidare la segreteria molisana.
Sulle alleanze in vista delle regionali tira dritto: prime donne o meno, la quadra la troveremo.
Il Pd ha deluso le aspettative. Secondo il segretario Facciolla, ma anche secondo le candidate Gianfagna e Salvatore, è stato un errore non continuare sulla strada del campo largo.
«È del tutto evidente che sono stati commessi errori, a cominciare dalla fase delle alleanze, alla conduzione della campagna elettorale. Bisogna essere coerenti, altrimenti, legittimamente, i cittadini non capiscono e non si fidano».
I 5 stelle hanno fatto meglio dei dem e dell’intera coalizione di centrosinistra, un smacco per un partito che si candida a governare la Regione.
«Innanzitutto mi preme ringraziare le candidate e i candidati, i volontari per l’impegno e la determinazione con i quali questa campagna elettorale è stata condotta in Molise, pure nelle difficili condizioni date. Poi però bisogna sempre prendere atto del dato elettorale con oggettività e lucidità e non ci si può sottrarre ad una assunzione di responsabilità collettiva. Una responsabilità che pesa in modo maggiore su chi conduce il Partito. Chiariamoci, il dato molisano ha tenuto rispetto a quanto accaduto nel sud Italia, tuttavia credo che anche qui in Molise abbiamo bisogno di un nuovo corso, radicale rispetto alla storia degli ultimi anni. Per questo ci candidammo allo scorso congresso regionale e per questo continueremo a lavorare nei prossimi mesi».
Letta lascia. All’annunciato congresso non si ricandiderà. Chi le piacerebbe alla guida del Pd?
«Quando ci saranno i candidati faremo la nostra scelta con grande serenità. Il tema è che dobbiamo tornare ad avere una vocazione maggioritaria nella rappresentanza dei cittadini e dobbiamo farlo con convinzione, portando avanti le battaglie a favore delle persone».
Basterà un nuovo segretario a rimettere in sesto un partito che si nutre di errori? In Molise avete molto criticato i catapultati del centrodestra ma – dando uno sguardo alle candidature – non avete fatto meglio (Franceschini candidato in Campania, per esempio, o la stessa Caterina Cerroni– che vive e lavora a Roma – a cui era stato concesso anche un seggio blindato nel Lazio).
«Gli sbagli e le contraddizioni sono avvenute in tutti gli schieramenti in termini di selezione di candidature e proposizione di classe dirigente. Va cambiata la legge elettorale, ma le priorità sono altre».
Il segretario uscente ha commesso molto errori: si è fidato di Calenda e ha escluso troppo presto la possibilità di aprire a Conte. In Molise ritiene che la campagna elettorale sia stata gestita bene?
«Le ripeto, penso che il Molise abbia bisogno di un orizzonte diverso in grado di recuperare maggiore credibilità nell’elettorato. Lo facciamo investendo sulla sanità pubblica, promuovendo le necessarie infrastrutture, difendendo e promuovendo il lavoro».
Per il centrodestra hanno fatto tappa in regione Conte, Meloni e Salvini. I leader del centrosinistra hanno invece snobbato il Molise.
«È stata una campagna elettorale sbagliata, come ho detto!».
Fra qualche mese si vota per il rinnovo del Consiglio regionale e il Pd è – per l’ennesima volta – nella fase «ripartiamo da…». Da cosa ripartire in Molise?
«Si riparte dalla sanità pubblica, dalle infrastrutture materiali e immateriali, dal lavoro, da una corretta gestione della programmazione europea».
Andrea Greco del Movimento 5 stelle dice: dialoghiamo ma siamo più forti, quindi, ci sediamo al tavolo solo se le carte le diamo noi…
«È un tema che non mi appassiona, in un modo o nell’altro la quadra si troverà».
Nella ‘sua’ Venafro è andata malissimo: il Pd (11,42%) è sette punti sotto la media regionale, i grillini hanno raggiunto il 28,82%.
«È doverosa l’assunzione di una responsabilità collettiva. Certo voglio innanzitutto ringraziare il circolo di Venafro e il suo segretario per il lavoro svolto in questi anni. Si è cominciato a ricostruire un tessuto di centrosinistra che per scelte scellerate del passato era ormai totalmente inesistente. Lavoreremo affinché ci sia un grande risultato alle prossime regionali anche qui».

ppm

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