Sono tornati in Molise ancora prima dell’insediamento delle Camere. Lorenzo Cesa e Claudio Lotito sono tornati per ringraziare dopo lo straordinario risultato elettorale ma anche per rassicurare che stanno lavorando al dossier “Molise”.
La convention con gli amministratori locali all’M2 di Campodipietra, ieri sera.
Al tavolo dei relatori anche il senatore Costanzo Della Porta e la deputata Elisabetta Lancellotta.
In prima fila i candidati delle elezioni politiche del 25 settembre scorso, l’eurodeputato Patriciello, il presidente Toma. Assessori e consiglieri regionali, sindaci, segretari e funzionari dei partiti di centrodestra.
Archiviata la campagna elettorale, «ora è il tempo del fare – ha affermato Cesa –. Aspettiamo il nuovo governo, sarà un governo fatto da persone amiche. Ma nell’attesa abbiamo già avuto incontri sul tema della sanità e della viabilità, per cercare di affrontare e risolvere i problemi di cui ci siamo fatti carico in campagna elettorale. Le cose dette vanno fatte e questo è quello che noi intendiamo fare».
A quelli che «Cesa e Lotito dopo l’elezione spariranno», il segretario dell’Udc assicura: «Abbiamo intenzione di venire spesso in Molise proprio per inaugurare una nuova stagione di confronto permanente con gli amministratori, con le varie categorie, con la gente comune. Vogliamo dare risposte concrete – ancora Cesa – ai problemi che vive questa regione: strade, collegamento veloce tra l’A1 e l’Adriatica, è necessario migliorare la viabilità interna, e questo lo si fa rifinanziando le Province. Abbiamo cominciato a discutere anche di sanità: occorrono maggiori risorse perché con 600 milioni di euro non si può gestire una sanità che deve servire 136 comuni. Concretezza, poche parole ma fatti. E vicinanza al territorio, tornando a fare una politica che io come democristiano ho sempre fatto: quella dell’ascolto e della risoluzione dei problemi».
Ai cronisti che gli hanno domandato del rapporto con Roma, il deputato “molisano” ha risposto: «Saremo “ufficiali di collegamento” tra il Molise e il governo per cercare di risolvere i problemi, portare maggiori risorse possibili, spingere gli enti locali e la Regione a spendere bene le risorse e cercare di frenare lo spopolamento: 3mila persone che vanno via dal Molise ogni anno non è tollerabile. Dobbiamo rispondere con l’arma della serietà e della concretezza. Ed è quello che faremo».
Nessuna fuga in avanti sulle prossime elezioni regionali: «Auspico l’unità del centrodestra alle prossime regionali come è avvenuto per le politiche. Grande coesione all’insegna della concretezza. Le polemiche non servono – ha concluso Cesa –, serve mettere a punto un disegno di quello che si vuole fare in questa regione e affrontare la campagna elettorale attraverso anche l’aiuto di chi è a Roma».
In attesa del nuovo governo, pure e il senatore Lotito ha approfondito il dossier “Molise”, in particolare per quel che concerne la sanità: «È increscioso – ha ribadito ieri sera da Campodipietra il presidente della Lazio – che il Molise sia l’unica regione commissariata. Il disavanzo è sceso a 48 milioni. È notizia di questi giorni che sette aziende sanitarie di Roma hanno accumulato 500 milioni di debiti. È evidente che ormai è solo un fatto politico e non tecnico. Per quanto mi riguarda interverrò con tutti i mezzi che la Costituzione mi mette a disposizione per risolvere il problema e restituire condizioni dignitose e pari a quelle di altre regioni ai cittadini molisani. Serve un’azione di buonsenso che superi ogni aspetto tecnico».
Sui tempi Lotito non si è espresso, non per sfuggire agli impegni ma perché l’azzeramento del debito sanitario non dipende solo dalla sua volontà. «Ho studiato il dossier sanità, ho approfondito nel dettaglio e la situazione è meno drammatica dal punto di vista contabile rispetto a quanto si potesse immaginare. Dobbiamo superare gli ostacoli burocratici che ad oggi hanno reso il Molise una regione di serie B: non è pensabile che 48 milioni creino l’obbligo della permanenza del commissariamento, ci sono regioni che hanno superato il commissariamento con un disavanzo di qualche miliardo. C’è qualcosa che nella valutazione va rivista».
Per Lotito nel passato «è mancata la tutela politica parlamentare del territorio. Ma anche la competenza nell’affrontare i problemi: non è pensabile valutare il Molise come una circoscrizione di Roma, vista l’orografia, le infrastrutture stradali, la mancanza di infrastrutture digitali; cittadini dislocati su 136 comuni, molti dei quali in età avanzata e quindi più soggetti a ricorrere alle cure sanitarie».
Sulle regionali nemmeno il vulcanico presidente della Lazio si è spinto oltre: «L’unione fa la forza – ha affermato –. Se si va in ordine sparso si facilitano gli avversari. Serve un’azione di squadra. Mi adopererò per creare un processo di pacificazione e di unione nel centrodestra perché – ha concluso Lotito – questo merita il Molise».
ppm