Dopo l’esplosione del conflitto interno fra Meloni e Berlusconi e l’elezione di La Russa a presidente del Senato senza i voti di Forza Italia, ieri non c’è stato alcuno problema per il leghista Lorenzo Fontana: con 222 voti è diventato presidente della Camera, la terza carica dello Stato.
La fumata bianca alla quarta votazione (la prima in calendario ieri). Nelle prime tre, infatti, il regolamento di Montecitorio richiede la maggioranza dei due terzi, poi basta quella assoluta.
«Congratulazioni e auguri di buon lavoro al neo presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana. Fratelli d’Italia lo ha votato convintamente e siamo certi che saprà ricoprire questo ruolo così prestigioso con senso delle istituzioni, equilibrio e imparzialità. Gli italiani ci chiedono risposte immediate e non perdere tempo. E la votazione di oggi, dopo quella di ieri in Senato, conferma che vogliamo lavorare in questa direzione», così la leader di FdI e premier in pectore Giorgia Meloni.
Anche la deputata molisana di Fratelli d’Italia Elisabetta Lancellotta ha commentato con soddisfazione l’elezione di Fontana a cui ha indirizzato i complimenti e l’augurio di buon lavoro.
«Sicuramente – il commento di Lancellotta – sarà un presidente che riuscirà, nel migliore dei modi, a svolgere l’importante ruolo e saprà ben collaborare col futuro governo.
Forte della sua esperienza, riuscirà a ricoprire il suo prestigioso incarico con imparzialità e senso delle istituzioni. Abbiamo gran fiducia e credo che il centrodestra stia ponendo le basi per una legislatura solida e votata all’interesse del Paese. Si chiudono due giorni di lavoro intenso e proficuo, che proseguirà avendo come unico punto di riferimento i cittadini».
Critiche dalle minoranze, il segretario del Pd Letta ha parlato di «sfregio» che «l’Italia non merita» riferendosi a Fontana sotto accusa per le sue posizioni cattoliche ultra conservatrici e per gli apprezzamenti espressi, anni fa, per Putin.
Mentre ieri sera sono tornate le fibrillazioni nel centrodestra. Ai giudizi di Berlusconi sulla Meloni, scritti su un foglio di appunti finito su tutti i giornali – «supponente e arrogante» – la leader di FdI ha risposto: ha dimenticato una cosa, non sono ricattabile. Le Camere tornano a riunirsi la settimana prossima, intanto si infiammano le trattative per il nuovo governo.