Prende posizione la Conferenza dei sindaci dell’Asrem: il programma operativo di Toma va ritirato. La posizione, sintetizzata in maniera netta e dura dal presidente Saia che è sempre attento alla mediazione per dare voce a tutte le voci e sensibilità, è proprio per questo dirompente.
A decidere di scendere in campo, dopo consultazioni e pressioni informali di tanti amministratori (soprattutto quelli dei centri di minori dimensioni che hanno meno attenzioni dalla stampa), il direttivo della Conferenza. Che, «dopo aver appreso dell’invio del nuovo Piano operativo sanitario della Regione Molise ai Ministeri», si è riunito in call conference per discuterne e ha ritenuto di «chiederne l’immediato ritiro al commissario».
Innanzitutto i sindaci denunciano «l’assenza di un confronto, la mancata condivisione, con la Conferenza dei Sindaci come promesso dal presidente-commissario» che li ha lasciati sorpresi e delusi. «Un argomento cosi importante per i cittadini molisani richiedeva necessariamente un coinvolgimento maggiore di tutte le parti sociali e in primis della Conferenza dei sindaci. Invieremo le nostre valutazioni con un documento che stiamo predisponendo con il direttivo e che condivideremo con i sindaci», spiega il presidente Daniele Saia, primo cittadino di Agnone. «Oltretutto – prosegue – da una prima lettura le scelte fatte nella riorganizzazione destano preoccupazione per la tutela al diritto alla salute dei molisani. L’uscita di questo Pos in un momento critico della vita politica, economica, sociale e soprattutto il confronto pubblico avviato dopo la redazione e l’invio dello stesso ai Ministeri ci lascia ancor più perplessi. Chiediamo con forza al commissario della sanità il suo ritiro – conclude Saia – e riproposizione dopo un confronto accurato con tutti gli interlocutori, nell’interesse del popolo molisano».
Appena dopo la pubblicazione del programma operativo 2022-2024 erano insorti i sindaci di Isernia Piero Castrataro, da poche settimane vice della Conferenza, di Campobasso Roberto Gravina e di Termoli Francesco Roberti. Con sfumature e mezzi differenti, di fatto però l’opposizione al provvedimento è comune. Dalla Conferenza, anticipa Saia, saranno prodotte osservazioni condivise dagli amministratori. Intanto Consigli monotematici sono in programma a Termoli e Isernia. A Palazzo San Francesco, in particolare, domani si giungerà a una delibera articolata dell’Assise che poi l’amministrazione Castrataro invierà alla mail messa a disposizione dalla Regione per le osservazioni al piano. «Oltre e al di là delle azioni che mettiamo in campo come Conferenza, noi faremo le barricate, questo sia chiaro», commenta Castrataro a Primo Piano. «Insieme ai colleghi amministratori molisani, poi, abbiamo condiviso critiche sul metodo seguito. Ci siamo rimasti molto male perché col commissario eravamo rimasti che prima della trasmissione a Roma ci avrebbe coinvolto per quello che è il nostro ruolo», ancora il sindaco di Isernia. Una carenza di consultazione, rileva, che anche al piano di Frattura è costata in termini di pronunciamenti della giustizia amministrativa. «E poi c’è la questione sostanziale che riguarda la rete per l’infarto e per l’ictus che lasciano molto a desiderare. Rispetto all’emodinamica, scompare al Veneziale dove nei 200 giorni di apertura realizza più interventi ed è il posto più sicuro per l’angioplastica e lì si lascia l’unità coronarica, dove viene portato chi ha fatto già l’angioplastica. Scelte irrazionali a fronte di risparmi irrisori. Allora, o non si sono fatti bene i conti o il piano – conclude – lo ha scritto qualcun altro che non conosce il territorio».

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