Alle regionali del 2023 del Molise, 5s alleati con la sinistra ma non con i dem.
Quella sinistra che alle politiche del 25 settembre si è presentata in lista o in coalizione col Pd e che evidentemente ha già concluso che è meglio mandare in soffitta questa esperienza.
Prende forma il campo progressista voluto dal presidente Giuseppe Conte, che di tornare sui suoi passi e rivalutare il dialogo con Letta (e chiunque sarà il successore) non ha alcuna intenzione. Lo ha ribadito ieri uscendo dalle consultazioni al Quirinale: un’opposizione comune, insieme a Pd e Azione-Iv, non è nelle cose.
La scintilla in Molise è scoccata subito, durante un incontro a cui per i 5 stelle hanno preso parte fra gli altri il coordinatore pentastellato Antonio Federico e il capogruppo Andrea Greco. A dialogare con loro, i referenti di Sinistra italiana, Articolo 1 – c’era il responsabile Francesco Totaro – e movimenti della Sinistra. Il discrimine che i vertici M5s stanno ponendo da tempo e Greco ha ribadito nella riunione e sintetizza ancora per Primo Piano – vale a dire, nessuna interlocuzione coi centristi che oggi sostengono Toma e in particolare con l’area che fa capo all’eurodeputato di FI Aldo Patriciello – ha convinto la sinistra. Mentre i dem sono sempre rimasti tiepidi quando Federico, Greco e gli altri l’hanno posta come opzione programmatica, base per cominciare a ragionare di qualsiasi accordo. «Vincere senza possibilità di cambiare non serve a nulla», è il ragionamento dei grillini. Totaro e gli altri si sono detti d’accordo, a quanto pare.
«Un primo, fondamentale passaggio, che inizia a gettare le basi su una possibile alleanza, la quale, necessariamente, va costruita su contenuti e programmi condivisi. L’obiettivo da perseguire resta dare un governo regionale in netta discontinuità con il passato, serio, capace e riformatore che non veda più la nostra regione impelagata nelle sabbie mobili dell’inefficienza di un centrodestra non all’altezza di fornire risposte concrete ai cittadini e una visione al territorio», fanno sapere dal Movimento.
Se è vero che i prossimi cinque anni saranno decisivi per invertire la rotta in Molise, i 5s vogliono percorrere questo tratto di strada con «forze sane e scevre da condizionamenti che ci riconoscono l’impegno e la vicinanza ai reali problemi della gente portato avanti in questa legislatura che volge al termine. Lavorare a un campo progressista, aperto alla società civile e a un ricambio generazionale auspicabile, sono i temi su cui stiamo buttando solide fondamenta. Vogliamo essere – si spingono avanti i pentastallati lasciando intuire che sulla loro leadership la sinistra e i movimenti non hanno contrarietà – elemento trainante di questo percorso: un ruolo che ci onora, ma al tempo stesso ci carica di responsabilità. Siamo pronti a raccogliere l’ennesima sfida con l’entusiasmo, l’umiltà, la trasparenza che da sempre perseguiamo».
Tratteggiata già anche l’agenda programmatica: al centro una sanità pubblica di qualità, il lavoro, le infrastrutture, la legalità, l’ambiente, da sempre pilastri portanti della nostra azione. «Questi i temi che muoveranno le prossime iniziative durante le quali cercheremo di allargare e coinvolgere quanti vogliano sposare il nuovo “Progetto 2023” con una idea chiara e strategica per il Molise del futuro», ancora il Movimento.
Primo appuntamento condiviso e comune, la marcia della Pace a Roma il 5 novembre. «Un appuntamento importante per ribadire le ragioni per il rilancio di vere trattative di pace che fermino una guerra insensata che sta provocando morti e distruzione». Diversi pullman partiranno da Termoli, Campobasso e Isernia.
r.i.

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