La sconfitta alle politiche è frutto della mancata alleanza coi 5 stelle (o magari anche con Azione e Iv), dell’incapacità di interpretare il disagio che vivono gli italiani e del fascino «fatale» esercitato da Meloni e dai suoi sugli elettori. Questa l’analisi del voto del Pd Molise che non si arrende e punta a ricucire con i pentastellati per le regionali.
I dem hanno riunito la direzione regionale martedì scorso e ieri. Dal dibattito è emerso, si legge nella nota diramata da via Ferrari, che il Pd esce sconfitto dall’ultima tornata elettorale e che «in primo luogo ha certamente pesato la mancanza di alleanze politico/elettorali, è venuta alla luce l’incapacità di interpretare il profondo disagio dei cittadini e infine è stato ritenuto fatale il fascino che il partito guidato da Giorgia Meloni ha esercitato sugli elettori».
Un peso ha avuto pure l’astensionismo rilevante sia a livello locale sia a livello nazionale: ha votato il 15% dei molisani in meno rispetto al 2018. In numeri assoluti, 45.000 persone «che hanno scelto di non scegliere».
Comunque, ribadisce il segretario Vittorino Facciolla, «l’esito elettorale vede un risultato del Pd Molise che supera di tre punti percentuali quello del 2018, risultato che si attesta come il migliore del centro-sud Italia. Questo è frutto del grande lavoro dei dirigenti, degli attivisti che si sono prodigati in una grande seppure brevissima campagna elettorale, battendo il territorio e cercando di non tralasciare nessun comune della regione. Questo risultato, nell’analisi fatta durante gli incontri, è anche certamente frutto della caratura dei candidati proposti all’elettorato, radicati sui territori, dalle indubbie professionalità e con dimostrata capacità di mettersi a disposizione della causa. A loro va il ringraziamento più sentito e l’augurio di continuare il percorso iniziato in occasione delle politiche».
Ora, per le regionali, bisogna recuperare l’esperienza «di campo largo che con tanta fatica era stata portata avanti prima degli eventi nazionali, che l’hanno interrotta bruscamente. La legge elettorale con la quale si voterà in Molise, necessita di alleanze con gruppi politici di centro sinistra, con liste civiche e con il Movimento 5 Stelle. È proprio con quest’ultimo – ancora Facciolla – che si dovrà provare a ricucire uno strappo creato dalle dinamiche nazionali per affrontare la prossima tornata elettorale. È necessario, inoltre, che il partito, senza mai sedare un legittimo ed opportuno confronto interno, torni a parlare ai cittadini, ai comitati, ai movimenti civici e alle altre forze politiche, con una sola voce», conclude. Senza bisogno di ulteriori spiegazioni.