Tregua fiscale e presidenzialismo fra i pilastri del manifesto di governo – così è stato definito l’intervento della presidente del Consiglio ieri alla Camera per la fiducia – e sullo sfondo l’emozione «di essere la prima donna alla guida del governo di questa Nazione. Quando penso a questo – ha detto Giorgia Meloni – penso a tutte le donne che fanno fatica a vedere riconosciuto il proprio talento o la fatica di tutti i giorni. Ma penso anche a tutte coloro che hanno costruito le scale che hanno permesso a me di salire qui». Non le cita per cognome, ma per nome: Cristina, Rosalie, Maria. Ma anche Oriana, Nilde, Samantha e tante altre. Impossibile non riconoscere Montessori, Fallaci, Iotti, Cristoforetti.
Un discorso identitario, conservatore, per il primo esecutivo a trazione destra della storia repubblicana, in linea col mandato dagli elettori. Disco rosso da Enrico Letta (Pd) e Giuseppe Conte (5s). La deputata molisana di Fratelli d’Italia Elisabetta Lancellotta ha parlato, invece, di un discorso «emozionante, entusiasmante per il lavoro che ci attende e di altissimo profilo umano e politico». E ha ribadito: «Il Molise sarà al centro dell’azione della delegazione parlamentare eletta nel nostro territorio».
Di respiro più politico l’intervento dell’altro deputato eletto in regione, il leader dell’Udc Lorenzo Cesa: «Ho attraversato diverse stagioni politiche del nostro Paese e non posso che esprimere ammirazione per il primo presidente del Consiglio donna della storia repubblicana. Un passo in più compiuto dalla nostra democrazia parlamentare. Le sfide che abbiamo davanti non ci permettono di temporeggiare. Si tratta di vivere il tempo che ci è dato vivere con tutte le sue difficoltà, avrebbe detto Aldo Moro. L’Europa deve essere la nostra bussola. Un’Europa che anche nell’esperienza drammatica della pandemia ha ritrovato quello spirito di solidarietà auspicato dai nostri padri fondatori e che ha dato una risposta forte anche in occasione della barbara invasione provocata dalla Russia in Ucraina. La guerra ha sottolineato anche la nostra fragilità: è il momento di fare un passo avanti politico, dando una risposta unitaria sull’energia, evitando speculazioni folli per le imprese e le famiglie. Non possiamo dipendere dalla Russia, non possiamo legittimare chi invade. Noi Moderati saremo vicini al presidente Meloni con convinzione. È il tempo della responsabilità».

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