Sull’albo pretorio online della Regione viene pubblicato il decreto del commissario Toma che definisce i budget delle strutture sanitarie private convenzionate per il 2022. Nelle cifre totali, rispetto allo scorso anno, cambia poco o niente (anche perché siamo già a novembre). Cambia però il metodo. Se le cliniche non firmeranno i contratti, «le eventuali prestazioni erogate successivamente alla data di efficacia del presente decreto non potranno essere remunerate», fissa innanzitutto l’articolo 1 comma 3 del provvedimento.
Il limite fissato per ogni struttura, quindi ci sono anche i budget dei singoli convenzionati Asrem che finora non erano noti, è invalicabile. Ed è il terzo decreto a stabilirlo anche sulla scia delle indicazioni del tavolo tecnico che censura da anni la fatturazione di ricoveri ed esami. Ancora, l’ingresso nel Cup unico è «vincolante al fine dell’utilizzo, da parte di ciascun singolo erogatore privato, dei tetti di spesa assegnati». Infine, la quota non è più indistinta ma viene fissato anche ad esempio il tetto per le emergenze trattate dai privati.
Lo stesso giorno la sindaca di Pozzilli, donna forte del gruppo politico che fa capo ad Aldo Patriciello e dipendente storica del Neuromed, pubblica sulla bacheca Facebook una lettera aperta al cognato dell’eurodeputato, Vincenzo Cotugno: stacchi la spina al governo Toma, scrive dopo aver fatto riferimento anche ai temi della sanità e della difesa dell’eccellenza Neuromed.
Coincidenze temporali, anche perché il contenuto del decreto di Toma non era noto (pur se a grandi linee le indicazioni sono contenute nel programma operativo licenziato due settimane fa), ma sono coincidenze macroscopiche. E si materializzano a valle di una stagione di rapporti molto tesi fra struttura commissariale e cliniche più o meno grandi. Tutto accade nella giornata di ieri. In mattinata la pubblicazione del provvedimento sui “livelli massimi di finanziamento del servizio sanitario regionale per l’anno 2022” firmato da Toma e dal sub Papa. Al Gemelli, questa una novità, vengono riconosciuti 600mila euro in più per la radioterapia (che l’ospedale sta continuando a garantire ma aveva lanciato l’allarme sul raggiungimento del limite assegnato).
Nelle stesse ore l’appello di Passarelli a Cotugno. Il sindaco di Pozzilli parte dall’inesorabile «depauperamento del territorio» e dal «tentativo di delegittimare la sanità privata e distruggere quella pubblica, con la chiusura di ospedali da parte del commissario/presidente Toma. Nessuno, in giunta regionale, che proponga l’inversione di rotta necessaria per salvare e rilanciare il servizio sanitario pubblico e privato… Per salvare – quel che più conta – addirittura vite umane!». Questo uno dei passaggi più forti del post. Come pure l’altro in cui sostiene che Pozzilli «rischia di tornare indietro di cinquant’anni se si resta inerti di fronte allo sfacelo provocato da questo presidente di Regione: un Attila, che regna sovrano distruggendo tutto, pensando solo alla riconquista del suo potere». A Cotugno – che damesi è in rotta di collissione col cognato anche perché sostenitore dell’azione politica del governatore – Passarelli dice: «Neuromed non è solo la costruzione della piattaforma ambulatoriale! Neuromed rappresenta l’eccellenza della sanità molisana che, insieme all’eccellenza della Cattolica e degli ospedali pubblici, va preservata in tutte le sedi. Lei ha il dovere di difendere il territorio e i suoi abitanti che da circa dieci anni le hanno consentito di ricoprire ruoli di grande rilievo in Consiglio regionale. E conclude: «Essere persone perbene significa anzitutto mettere la politica al servizio del popolo e delle istituzioni. Abbandoni Toma e non deluda i suoi elettori».