Il ventennale del crollo della scuola Jovine, durante il terremoto che nel 2002 colpì il Molise, ha aperto i lavori della seduta del Consiglio dei ministri di ieri.
Lo ha riferito la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa convocata per illustrare i provvedimenti adottati (un unico decreto che contiene norme su rave party, Covid, ergastolo ostativo e riforma Cartabia). «Abbiamo aperto il Consiglio dei ministri tributando il nostro pensiero a un anniversario particolare che ricorre oggi – ha detto Meloni – Il ventennale di una delle stragi, di uno dei fatti che ci hanno colpito di più nella storia d’Italia: i 27 bambini e la maestra che vent’anni fa a San giuliano di Puglia, in Molise, sono morti per il crollo di una scuola fatiscente. Lo abbiamo fatto – ha aggiunto – anche per ricordare l’impegno che abbiamo in tema di messa in sicurezza degli edifici scolastici».
Poche ore prima, dal parco della memoria del paese simbolo del sisma di vent’anni fa, il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio aveva rilanciato l’esigenza di investire sulla messa in sicurezza degli edifici di istruzione. Esigenza resa drammaticamente attuale dai cedimenti, anche recentissimi, in plessi scolastici o sedi universitarie. «Non si riesce a comprendere – ha sottolineato a margine delle commemorazioni – come nel 2022 questo possa ancora accadere. Credo che abbiate anche voi i rapporti che fotografano una situazione scolastica complicata dal punto di vista della sicurezza. Dobbiamo ancora investire tanto. Siamo in un momento di finanziaria e bilancio, io credo sia un segnale importante aumentare i fondi all’edilizia scolastica, alla messa in sicurezza, all’adeguamento e miglioramento sismico e non solo. Perché poi la scuola è il momento in cui i nostri ragazzi vivono la loro quotidianità, non solo sicurezza, ma anche benessere generale». Vent’anni dopo quell’impegno solenne che le istituzioni presero davanti alle bare bianche in fila nel palazzetto di San Giuliano è lontano dall’essere diventato ovunque realtà in Italia. «È stato fatto qualche passo avanti in tema di sicurezza delle scuole – ha concluso Curcio – ma c’è ancora molto, moltissimo da fare. Io credo che, se vogliamo rendere giustizia a questi eventi, a queste tragedie, dobbiamo impegnarci ognuno ad ogni livello: dal cittadino alla politica alla parte tecnica perché ancora la sicurezza delle scuole deve fare un passo importante».
Anche il ministro dell’Interno ha espresso in un messaggio vicinanza a una comunità che ha dovuto affrontare «una perdita che, oltre al dolore, recherà per sempre nella memoria del nostro Paese il tormento per non aver saputo garantire ai propri figli un luogo dove crescere sicuri». Piantedosi ha rimarcato il dovere di «noi tutti, cittadini e rappresentanti delle Istituzioni, di coltivare il ricordo di quanto accaduto: è anche grazie alla memoria della tragedia che continuiamo ad approfondire e migliorare gli strumenti e le tecniche per prevenire e, ad ogni costo, mitigare gli effetti di un sisma». Alla cerimonia di commemorazione ha preso parte il vicario reggente della Prefettura di Campobasso Elvira Nuzzolo.