Rinviato il congresso dei dem molisani, la capogruppo Micaela Fanelli rilancia la proposta di un coordinamento unitario «per rafforzare il lavoro comune». Tradotto dal linguaggio politico: per decidere alleanze e candidature alle regionali che altrimenti restano in mano all’attuale segreteria.
Fanelli chiama in causa l’assemblea dopo che la direzione ha deciso di posticipare le primarie a dopo le regionali. Il segretario Vittorino Facciolla risponde che l’ipotesi del coordinamento sarà valutata invece sempre dalla direzione, organismo che anche al Nazareno sta gestendo la fase verso il rinnovo dei vertici. E che l’assemblea sarà convocata con richiesta al suo presidente D’Alete.
A dispetto delle buone intenzioni dei protagonisti, la tensione resta palpabile nel Pd regionale.
Il giorno dopo l’ufficialità della decisione – approvata con 23 voti contro 3 – di rinviare il congresso, Fanelli spiega la sua posizione. Che bisognasse celebrare i congressi anche nelle Regioni che andranno al voto nella primavera prossima, ricorda di averlo chiesto sia in sede nazionale sia a livello locale, «ribadendo ogni volta – precisa – la mia intenzione di non candidarmi alla segreteria». Perché, aggiunge, «un congresso serve per rinnovare la linea di azione di un partito che è uscito pesantemente sconfitto dalle ultime elezioni, per rinvigorire l’entusiasmo. Serve per elaborare proposte precise da offrire agli elettori e dimostrare di possedere una classe dirigente capace di rinnovarsi per affrontare le sfide dell’oggi e del domani». A maggior ragione dove si vota, «serve far entrare aria fresca».
Perché è finita 23 a 3 nella direzione convocata da Facciolla il giorno di Halloween? «La decisione contraria portata avanti dalle segreterie nazionali e locali era ritenuta scontata da tutti, le minoranze e molti membri non hanno preso parte al voto. Il risultato è il frutto di questo», spiega Fanelli. Ma «nella stessa direzione è stato depositato un documento molto importante per superare le contrapposizioni e le decisioni di una sola parte. Un documento ben strutturato e ottimamente proposto da Stefano Buono, firmato oltre che da me, da Michele Durante. Un documento che chiede un coordinamento unitario del partito, per rafforzare il lavoro comune. Andrà discusso in assemblea».
Intanto la capogruppo rinnova l’esigenza di dare spazio ai giovani, a partire dall’iniziativa organizzata a Campobasso dai giovani dem il 12 novembre per chiedere «più possibilità di far sentire la loro voce e incidere sulle decisioni del partito che, se davvero ha l’intenzione di tornare ad essere il punto di riferimento politico dell’intero centrosinistra, da una parte deve aprirsi alle nuove generazioni, dall’altra non deve cadere nell’errore di diventare sempre più autoreferenziale e chiuso alle esigenze di rinnovamento che arrivano da più fronti». Dal punto di vista della proposta rilancia il ddl che ha presentato in Consiglio per sancire l’incompatibilità fra la carica di presidente della Regione e l’incarico di commissario della sanità . «Approvarla significherebbe ridare speranza alla sanità molisana e porre la prima, vera pietra angolare per una sfiducia a Donato Toma non solo da commissario, ma anche da presidente». Se il Pd non si apre ma resta blindato al suo interno e immobile all’esterno, conclude, farà male a se stesso, alla coalizione, all’intero Molise».
Quanto al coordinamento, Facciolla dichiara a Primo Piano Molise che «certamente e a breve se ne discuterà nella direzione del partito, organismo composto in base all’esito del congresso scorso e quindi anche dalle minoranze. Aggiungo che certamente sarà convocata anche l’assemblea ma questo lo si dovrà concordare con il presidente Antonio D’Alete»-.
r.i.