Dalla telefonata alle 23.30, dall’altro capo c’era Michele Iorio che lo invitava a raggiungere lo stato maggiore del centrodestra riunito nella sua tavernetta per definire la leadership della coalizione alle regionali del 2018, ai venti di guerra che spirano forte in sanità nelle ultime settimane.
Il presidente della Regione Donato Toma, ospite ieri sera della trasmissione “Conto alla Rovescia” su Teleregione, non si è risparmiato e non ha risparmiato stoccate ad alleati ed esponenti di spicco dello schieramento con cui la luna di miele è finita da tempo.
Ingombrante il tema sanità, nel senso che è evidente il fuoco di fila nei confronti dei provvedimenti che Toma ha firmato o elaborato da quando è commissario ad acta. Alle domande incalzanti del collega Pasquale Damiani, il governatore ha cercato prima di smussare gli angoli. «Non mi pare che Patriciello ce l’ha con me, non direttamente. Comunque il perché deve chiederlo a lui…». La coincidenza fra la pubblicazione del decreto con i nuovi budget per le cliniche private e l’attacco della sindaca di Pozzilli Passarelli al vice presidente Cotugno (cognato dell’eurodeputato ma fedelissimo del presidente), però per esempio, è lampante. «Ho messo solo un po’ d’ordine in base alle regole vigenti», ha spiegato il commissario rilanciando la palla ai parlamentari eletti. Tocca a loro, eventualmente, modificare il quadro normativo (il riferimento anche se non è stato fatto è probabilmente al tetto di spesa invalicabile anche per i pazienti extra regionali fra le altre cose, che i privati ritengono dannoso e limitante). Questa la sfida lanciata da Toma. Che ha proseguito svelando: sto ripensando spesso a quando l’ex presidente Frattura non partecipò alla Conferenza Stato-Regioni in cui fu dato via libera al decreto Balduzzi. «Poteva essere chiesta la deroga per un Dea di II livello, che comunque dovremmo pagare con nostre risorse». Probabilmente, è l’impressione che ha l’attuale presidente e commissario, la discussione non era ancora compiuta, c’erano strutture che integrate nel servizio sanitario regionale avrebbero di fatto costituito un dipartimento di emergenza e urgenza completo (nel piano di Frattura la neurochirurgia era affidata al Neuromed, ndr). «Frattura avrà pensato: con tutte le nostre eccellenze è come se avessimo il Dea di II livello». Ma c’è una qualità che apprezza in Patriciello? «È un ottimo imprenditore».
r.i.

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