Il ddl della discordia: spacca il Pd e spacca la maggioranza di centrodestra la proposta di legge presentata dalla capogruppo dem Fanelli che introduce l’incompatibilità fra la carica di governatore e l’incarico di commissario della sanità negli ultimi sei mesi del mandato regionale.
Ieri mattina, contrariamente a quanto deciso in un primo momento, il testo è approdato in I Commissione e relatore è stato nominato il presidente dell’organismo Andrea Di Lucente. Non ci sarà quindi l’esame congiunto con la IV Commissione, guidata dall’esponente di Orgoglio Molise Gianluca Cefaratti.
Seconda novità: su determinati «specifici aspetti», spiega la nota istituzionale di Palazzo D’Aimmo, è stato richiesto un parere all’Avvocatura regionale in attesa del quale l’esame procederà nelle prossime sedute.
Secondo la promotrice dell’iniziativa, la norma è compatibile con la disciplina delle incompatibilità dettata a livello nazionale e regionale. Comunque, per Fanelli è un’azione coerente con la sua opposizione al presidente Toma e alla sua gestione della sanità: se il ddl verrà approvato, ha spiegato in Aula lunedì la consigliera dem, scatterà il termine a disposizione (dieci giorni) di Toma per scegliere fra presidente e commissario. Indipendentemente da quel che deciderà poi il governo su un’eventuale impugnativa.
Per il centrodestra vicino al governatore, per i 5s e per il segretario regionale del Pd invece il testo è incostituzionale.