La rete di videosorveglianza del Molise, 419 telecamere fisse in 11 Comuni, avrebbe dovuto entrare in funzione il 30 aprile 2018. Ma nonostante lo stanziamento di 1,6 milioni di euro (la cifra impegnata attualmente è pari al 90% del totale), il Patto per la sicurezza approvato dalla ex giunta regionale nel 2015 e che ha finanziato il progetto resta una chimera.
Sulla vicenda, il portavoce dei 5 stelle Angelo Primiani ha presentato un esposto alla Corte dei Conti. «Nell’aprile scorso, dopo una serie di atti portati in Consiglio regionale – ricorda – ho riacceso i fari sulla questione anche con un video. Ma, da allora, nulla è stato fatto affinché il nuovo impianto entrasse in funzione. Nel frattempo, sul territorio si registra un’escalation di furti nelle abitazioni che allarmano la popolazione e le forze dell’ordine».
Primiani quindi riepiloga: «I lavori per l’istituzione di un servizio di videosorveglianza integrato, obiettivo dei finanziamenti nazionali, sono stati appaltati ad un raggruppamento temporaneo di imprese (Siemens Spa, Selecom Srl). Ma sin dalle prime battute, sono emerse numerose criticità. Sembrerebbe carente proprio la ricezione centralizzata dei dati provenienti dalla rete ‘backbone’, anche a causa di una scarsa connettività e delle specifiche tecniche dei video. Il progetto prevedeva, inoltre, il collegamento di tutti gli impianti con il Centro elettronico nazionale della Polizia di Stato di Napoli, di cui non vi è traccia. Le telecamere installate, poi, sarebbero difficili da reperire sul mercato italiano ed europeo e questo aggiungerebbe ulteriori difficoltà in fase di manutenzione.
Intanto dagli uffici della Regione apprendiamo che il 19 ottobre scorso è stato conferito l’incarico al collaudatore per verificare la sussistenza e la funzionalità delle opere realizzate. Ma l’eccessiva lentezza di un progetto che risale a circa otto anni fa, unita ai dubbi sul rispetto delle indicazioni tecniche impartite dal ministero dell’Interno, ci impongono di approfondire ancora l’intera vicenda. Per queste ragioni, insieme ai colleghi Andrea Greco e Fabio De Chirico, abbiamo presentato un esposto presso la Procura della Corte dei Conti. Ai magistrati contabili – conclude il pentastellato – chiediamo di constatare se esista una potenziale violazione dei principi di imparzialità, economicità, efficacia, correttezza e libera concorrenza. Le eventuali irregolarità potrebbero configurare un pesante danno erariale per le casse della pubblica amministrazione».