La sanità pubblica in Molise è in costante smantellamento, ne beneficiano i privati perché solo a loro i cittadini possono rivolgersi. La pensa così il capogruppo dei 5s in Regione e lo ribadisce dopo la conferenza stampa di Aiop a cui hanno preso parte i vertici di Neuromed e Gemelli Molise.
«Un arretramento costante dei Livelli essenziali di assistenza prodotto da decenni in cui la logica del taglio dei costi ha coinvolto solo ed esclusivamente il settore pubblico, arrivando alla chiusura di reparti e ad una regressione dell’assistenza sanitaria. Una spirale mortale che vede nella mancanza di investimenti e competitività un’unica alternativa: quella del ricorso ai privati convenzionati, o ai viaggi della speranza fuori regione», dichiara Andrea Greco.
«Le due più grandi strutture private convenzionate della regione stanno passando come ‘vittime’ di un sistema che invece, da anni, certifica lo sforamento del budget sanitario proprio in loro favore. Questo non lo dice il Movimento 5 Stelle, ma lo dicono i tecnici dei Ministeri, i riscontri documentali, i fatti. Quanto affermato durante la conferenza – prosegue in relazione all’appuntamento della scorsa settimana – appare come un mero tentativo di mistificare la realtà, perché nessuno ha mai sostenuto che i privati siano il male della sanità molisana, o che la sanità privata non debba esistere. Ma quest’ultima non può sostituirsi al pubblico. Il vero problema della nostra sanità, invece, è che per tanti, troppi anni non sono state rispettate le norme contabili che devono permettere che quel sistema funzioni. Tutto ciò mentre, sul fronte della sanità pubblica, l’accesso alle cure per i molisani risulta sempre più compromesso. Ci tengo perciò a ribadire un concetto: battersi per una sanità pubblica efficiente e di qualità non vuol dire andare contro i privati, bensì contro quel sistema su cui si regge il disegno di smantellamento dei servizi pubblici, che parte dalla carenza di personale e culmina con la chiusura di reparti e strutture».
Greco poi rivendica di aver fatto solo il suo dovere da consigliere regionale: osservare, ‘denunciare’ dove necessario, fare proposte. Perciò ritiene «gravissime» le dichiarazioni del presidente del Gemelli Stefano Petracca (che non fece nomi di consiglieri regionali ma si riferì genericamente ad affermazioni ascoltate durante le sedute, ndr), «che ha definito i miei discorsi in Aula di Consiglio “demagogia”, “bugie” e ha affermato che “in alcuni Paesi del mondo sarebbero da arresto certe persone”. Per sua sfortuna viviamo in un Paese democratico, e noi siamo stati votati e legittimamente eletti dai cittadini molisani anche per far luce a 360 gradi su dinamiche relative alla sanità: è questa la mia ossessione dal primo giorno di mandato. Che a Petracca piaccia, oppure no. Per cui non solo le sue dichiarazioni mi rendono ancora più convinto di proseguire nella verifica di ogni aspetto relativo ai rapporti con i privati accreditati, ma soprattutto mi dà la reale dimensione di come in Molise si siano invertiti i ruoli. Con i privati convenzionati della sanità che dicono, ad un consigliere regionale, cosa si può o non si può fare. Quando, per il ruolo che ricopro, ho un preciso dovere d’ufficio: quello del controllo, sancito dalla Costituzione, dallo Statuto regionale e dalle leggi dello Stato».
A dire che le strutture convenzionate debbano avere un limite al budget – ripete ancora Greco – sono stati sia la Corte dei Conti, sia il Consiglio di Stato, sia la magistratura ordinaria. «A sentire la narrazione di qualcuno, invece, sembra che tagliare servizi nel pubblico sia concesso, mentre tagliare risorse ai privati sarebbe inconcepibile. Perciò, in questi giorni stiamo insistendo sulla calendarizzazione di una proposta di legge a mia prima firma per istituire una Commissione speciale di studio sui contratti con i privati accreditati e sugli appalti Asrem, alcuni fermi da oltre 27 anni. Le strutture private non sono ‘vittime’ di politici ‘cattivi’, e noi non siamo avversari di nessuno. Ma ci troverete sempre dalla parte di chi vuole vedere rispettata la legge e il sacrosanto diritto alla salute di ogni cittadino molisano».

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