La prospettiva del segretario regionale del Pd per le regionali resta il campo largo. Testardamente, Vittorino Facciolla ritiene che in Molise si possa costruire un’alleanza che va dal Terzo polo ai 5 stelle e alla sinistra radicale, tenendo dentro anche il valore aggiunto dei movimenti civici. Quelli, per intenderci, che stamattina celebrano la loro convention: al Centrum Palace dalle 9.30 le proposte programmatiche di Molise domani, dalla sanità alle aree interne passando per i fondi europei.
Nel pomeriggio, invece, l’assemblea regionale dem, convocata per fare il punto sul congresso nazionale e definire nuove sinergie e programmi per le elezioni di primavera. Con i pentastellati il disgelo da qualche settimana è palpabile. «C’è un’interlocuzione costante e continua con il gruppo regionale e con il coordinatore», conferma Facciolla che per martedì ha convocato il tavolo del centrosinistra. n
Lunedì la direzione dem ha votato un documento, canovaccio per l’assemblea di oggi, che punta anche ai moderati. Quindi Azione e Italia viva? «Non escludiamo ci possa essere questa ipotesi di allargamento del campo progressista. Non escludo loro perché mi sembra siano due partiti progressisti, o sbaglio?». Quando si dice centro, però, il pericolo transfughi è dietro l’angolo. «Ribadiamo che non ci saranno alleanze con chi è stato parte dell’esecutivo, con chi ha governato con Toma». Basterà ai 5s come argine ai big del mondo moderato che attualmente sostengono il governatore?
La sintesi dell’analisi di Facciolla è nota, l’ha rilanciata dall’Aula di Palazzo D’Aimmo di recente: voi non potete rappresentare i progressisti senza di noi, noi non possiamo costruire il fronte senza di voi. «Con i 5 stelle e con gli altri noi vogliamo trovare un accordo sui programmi, poi definiremo anche il perimetro e i nomi. Senza inquinare la proposta politica, ma mettendo insieme tutti quelli che si riconoscono in una piattaforma progressista», insiste il segretario. Il disgelo con gli uomini di Conte, però, ha significato un irrigidimento del Terzo polo, che ha ribadito: mai con i 5s, il Pd scelga. «Mettiamola così, Azione e Italia viva – rilancia la sfida Facciolla – dovranno decidere se stare coi progressisti o con una proposta che sarà di continuità col governo Toma».
r.i.