L’idea di Domenico Iannacone candidato governatore ha mandato in tilt la politica molisana. Al giornalista pluripremiato per le sue inchieste morali pensa più di qualcuno nell’area del centrosinistra allargato ai 5 stelle e ai movimenti civici. La convinzione alla base del ragionamento è che sarebbe una svolta in grado di interpretare e intercettare l’umore di un elettorato stanco, sfiduciato e sempre più orientato all’astensione.
Neanche il tempo di finire sui giornali, ne abbiamo parlato su Primo Piano in edicola ieri, e si è scatenato un delirio social. Non si contano i post e i commenti sull’opportunità o meno di scegliere fuori dal novero di amministratori e politici di professione. Di sicuro l’indiscrezione non lascia indifferenti i molisani. Né i diretti interessati alla corsa della prossima primavera. I rappresentanti di vertice di Pd e 5s – alle prese con un accordo che tutti considerano ormai cosa fatta – hanno frenato. Per il capogruppo dei pentastellati di Palazzo D’Aimmo, è «prematuro parlare di persone. Nel caso di Iannacone parliamo di un giornalista di importante levatura, però ritengo che la politica si debba far carico delle proprie responsabilità, questo è un mio pensiero personalissimo. Gli stessi partiti hanno scontato nell’ultimo decennio l’improvvisazione politica dell’interprete finale».
Per il segretario regionale dem Vittorino Facciolla si tratta di «un eccellente professionista, fa il giornalista con risultati straordinari che sono sotto gli occhi di tutti. Ma la politica è un’altra cosa. Questo non significa che Iannacone non lo possa fare (il candidato presidente, ndr), è altrettanto vero però che chi ha la responsabilità del governo di un partito deve guardare a un orizzonte che sappia coniugare la novità e anche il primato della politica. In questo senso, noi restiamo aperti a qualsiasi soluzione».