Alle regionali 2023 del Molise il Movimento equità territoriale ci sarà. Con chi? Per ora non è all’ordine del giorno la scelta di uno schieramento. «Noi Siamo per il Mezzogiorno e queste elezioni costituiscono un laboratorio per un progetto di riscatto del Sud», ha spiegato ieri il segretario del Met e parlamentare europeo Piernicola Pedicini,
Un appuntamento cruciale, quello per il rinnovo dell’Assemblea di Palazzo D’Aimmo e la scelta del governatore, anche per le emergenze che sono sul tappeto.
«La sanità, le infrastrutture, i collegamenti con le altre Regioni», ha elencato Pedicini. Tutte priorità per il Movimento. Come, in linea di principio, la battaglia al fianco di territori «che soffrono una politica che ha deciso volutamente di penalizzarle, con un accanimento che si è intensificato negli ultimi trent’anni da parte di governi di ogni colore politico. Basti pensare che a ogni cittadino residente in Molise vengono sottratti ogni anno 3.500 euro rispetto a un cittadino del Nord. Una cifra che, moltiplicata per la totalità dei molisani, arriva a superare il miliardo l’anno», ha concluso l’eurodeputato ex 5s.
Al tavolo dei relatori, fra gli altri, il sindaco di Castellino del Biferno Enrico Fratangelo, il giornalista e scrittore Pino Aprile (presidente onorario del Met), Umberto Persichillo, responsabile regionale del Movimento Sud Chiama Nord di Cateno De Luca, il segretario della Fials Carmine Vasile, il primo cittadino di Petrella Tifernina Alessandro Amoroso. In sala spiccava la presenza dell’ex consigliere regionale Adelmo Berardo e dell’ex sindaco di Termoli Vincenzo Greco.
«Nasce un Movimento istituzionale civico perché, evidentemente, il centrodestra e il centrosinistra non sono stati capaci di trovare soluzione alle criticità che i cittadini li avevano delegati a risolvere.
Per come stanno andando le cose dal punto di vista politico e amministrativo nel Molise, viviamo una situazione insostenibile – ha detto Fratangelo – Ecco perché far nascere un movimento istituzionale, composto cioè da sindaci, e che dia anche rappresentanza ai movimenti civici ha come finalità quella di portare alla Regione una forma di democrazia partecipata che possa davvero risolvere i problemi inveterati di una regione che ha le possibilità, le risorse e anche i fondi per potercela fare».
Dipendente di un ospedale pubblico, Fratangelo sulla sanità ha le idee chiare. Bisogna fermare, ha dichiarato, i viaggi della speranza sempre più frequenti. «La sanità va resettata. Noi non siamo contro nessuno, io faccio parte di una struttura pubblica e dico che pubblico e privato si devono parlare fra loro. E anche la storia, la fiaba, dell’extra budget prima o poi deve finire. Non è possibile che arrivi una comunicazione a ottobre sul rischio che possa chiudere la radioterapia e quindi i nostri parenti debbano questuare le sedute in giro per l’Italia. Non è successo perché si sono opposti i sindaci. Allora abbiamo capito – ha concluso – che insieme possiamo fare meglio di quel che hanno fatto centrodestra e centrosinistra».
ppm