Fratelli d’Italia festeggia il decennale con la guida del governo nazionale e, in Molise, con la ritrovata compattezza (si vedrà se durerà ma il messaggio da Roma è arrivato chiaro) e la sfida per ottenere la leadership del centrodestra quando, fra qualche mese, si andrà alle urne per le regionali. Meloni è ancora in luna di miele col Paese, lo dicono i sondaggi, adesso – dicono i suoi uomini – tocca a noi.
In via della Scrofa, sede storica della destra italiana e ora del partito di Meloni, il summit con il responsabile dell’organizzazione – e sostanzialmente plenipotenziario per le questioni che riguardano FdI – Giovanni Donzelli. Spesso nei mesi scorsi in contrapposizione fra loro, i dirigenti molisani ieri mattina c’erano tutti: il coordinatore regionale Filoteo Di Sandro, i parlamentari Costanzo Della Porta ed Elisabetta Lancellotta, l’assessore Quintino Pallante e i consiglieri Michele Iorio ed Aida Romagnuolo.
Alle politiche arrivarono con fibrillazioni e scontri. Di Sandro rinunciò alla candidatura alla Camera dopo che i seggi uninominali (a lui originariamente era destinato il Senato) furono assegnati a Cesa e Lotito. Poi arrivò la leader, allora premier in pectore, ai primi di settembre e l’appuntamento elettorale a Termoli vide tutti presenti e compatti. Da allora, nessun’altra sbavatura. Fino alla vittoria con l’elezione di Lancellotta alla Camera e Della Porta al Senato (nel primo caso con il contributo, pubblicamente confessato, di pezzi da novanta di Forza Italia come il sindaco di Termoli Roberti).
Anche in Molise, dunque, FdI vuole fare sul serio. Forte di una rappresentanza robusta e oggi meno litigiosa. È vero, Meloni ha indicato già il candidato governatore del Lazio Francesco Rocca (ex presidente della Croce Rossa) e il Molise sembrava appannaggio degli azzurri (il senatore Lotito ha già provveduto a ribadire l’opzione) ma la delegazione di Fratelli d’Italia – si legge nella nota diramata da Di Sandro dopo l’incontro – ha comunque «chiesto ai vertici nazionali di valutare la possibilità di ottenere la presidenza della regione per un esponente di FdI». Pallante e Iorio i primi papabili che vengono in mente. Ma Di Sandro stesso ha maturato un credito proprio con il ‘gran rifiuto’ alle politiche.
Nella riunione in via della Scrofa sono stati affrontati anche altri argomenti, fra cui le misure a cui lavorare in Parlamento – decreto Molise o altro – per superare una volta per tutte i problemi della sanità. «Sicuramente un passo importante per l’unità strategica del partito – la chiosa di Di Sandro – sia in termini politici che programmatici».