Patrizia Manzo, portavoce 5s a Palazzo D’Aimmo, tira le somme drasticamente rispetto a tutto ciò che non va in sanità: «Non si scappa più dal Molise solo per cambiare vita, ma anche e soprattutto per rimanere in vita».
Annuncia una mozione sul caos 118 e afferma: «È gravissimo il ritardo di Asrem e Regione in merito a decisioni fondamentali per il servizio salva-vita la cui convenzione è scaduta da tempo. Al presidente Toma chiediamo di conoscere come mai non abbia portato a conclusione le procedure amministrative avviate nel 2019. A fronte di quello che è accaduto in queste ultime settimane, vorremmo chiarisse una volta per tutte come intende risolvere l’emergenza: in convenzione con le associazioni, oppure con un bando pubblico aperto anche ai privati? La situazione merita, anzi esige, risposte immediate. Le disposizioni del Terzo Settore sono state recepite in notevole ritardo. Le associazioni di volontariato, forti della propria esperienza, non ritengono la soluzione avanzata dall’Asrem in grado di risolvere le problematiche. Non solo: sembra che nulla si faccia – prosegue la consigliera – per fronteggiare l’aumento esponenziale dei costi (nel 2008 quello di un’ambulanza con due soccorritori per 24 ore ammontava a 263,59 euro, ndr) al quale si somma la progressiva carenza di personale medico. Basta scorrere l’albo pretorio dell’Asrem per verificare le numerose cessazioni dal servizio di queste settimane».
Nel 2017, con decreto del commissario della sanità, sono stati definiti i requisiti minimi per l’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi di trasporto e soccorso sanitario, prevedendo tre anni di tempo per l’adeguamento. Nel 2018, con delibera dell’11 gennaio, l’allora presidente della Regione – ripercorre le tappe Manzo – dava indicazioni all’Asrem per prorogare i rapporti convenzionali con la Croce Rossa e le organizzazioni di volontariato che gestiscono il Set 118 – convenzioni scadute il 31 dicembre 2017 – fino al 31 gennaio 2019, nelle more dell’operatività del Codice Terzo Settore che avrebbe dovuto trovare piena applicazione entro e non oltre 18 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo 117/2017. «È evidente che i 18 mesi siano trascorsi da un pezzo senza che la politica procedesse nel senso indicato. Nel 2019, con decreto del commissario, si prendeva atto della scadenza delle convenzioni nonché la necessità di breve dilazione del termine per l’adozione delle misure necessarie a garantire la continuità del servizio. Nel febbraio 2019, poi, seguirono l’approvazione della linee guida per la regolamentazione e lo svolgimento delle attività di trasporto sanitario di emergenza, approvate a marzo. Successivamente, sempre nel 2019, l’Asrem pubblicò l’avviso di selezione per l’affidamento in convenzione alle organizzazioni di volontariato e alla Croce Rossa Italiana. Da allora ad oggi il vuoto».
Il problema, spiega Manzo, non è il sistema della convenzione con il volontariato utilizzata in molte regioni d’Italia. Inoltre, nel 2014 la Corte di giustizia europea ha chiarito che i servizi di trasporto sanitario di urgenza possono essere affidati direttamente alle associazioni di volontariato, anche in mancanza di qualsiasi pubblicità, purché l’ambito normativo e convenzionale in cui si svolge l’attività delle associazioni contribuisca effettivamente alla finalità sociale e al perseguimento degli obiettivi di solidarietà ed efficienza di bilancio. E il Consiglio di Stato nel 2015 ha avallato la legittimità di un sistema convenzionale basato sul meccanismo del rimborso dei costi del servizio.
Il tema vero, conclude Manzo, è che «mentre altre Regioni aumentano i fondi, il Molise si distingue negativamente, questa volta colpendo la membrana più delicata tra gli ospedali e il cittadino, quel filo sottile tra la vita e la morte sfilacciato già dalla preoccupante carenza di medici, dall’interruzione dei servizi, dal ridimensionamento dell’offerta sanitaria. Questo scenario ovviamente fa il paio con i dati preoccupanti sullo spopolamento: non si scappa più dal Molise solo per cambiare vita, ma anche e soprattutto per rimanere in vita».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.