Torna lo scudocrociato e punta a fare la propria parte alle prossime regionali del Molise. Nell’assemblea che si è s volta nei giorni scorsi a Termoli, sono stati eletti, per acclamazione, i vertici della Democrazia cristiana: segretario regionale è l’ex assessore all’Agricoltura Antonio Di Rocco, coordinatori provinciali sono invece Angelo D’Ippolito per Campobasso e Michele Pasquarosa per Isernia.
A coordinare i lavori c’era il presidente nazionale Gabriele Pazienza che ha sottolineato la riuscita della reunion organizzata per «ricostruire un partito che dal dopoguerra ha dato lustro, prestigio, progresso, libertà e democrazia al nostro Paese e non solo» e «ha condotto verso un obiettivo di una elevata dignità tutti i cittadini Italiani». Un nutrito gruppo di democristiani ha quindi dapprima condiviso lo statuto e poi, attraverso il congresso di Termoli, ha eletto i propri rappresentanti che ora dovranno – dicono dalla Dc – «elaborare una seria programmazione concreta, funzionale e fattibile per cercare di contribuire alla ripresa dello sviluppo della nostra regione, che da circa trent’anni è rimasto statico, dialogando anche con altre formazioni politiche della regione che ne condivideranno gli stessi obiettivi e lo stesso programma».
Dal canto suo, Di Rocco ha dichiarato: «La mia nomina è a tempo determinato, appena vi sarà l’occasione, e dopo aver completato la riorganizzazione del partito nella regione, lascerò». Ha quindi aggiunto: «La Dc non rinasce per fare da sponda a qualcuno, che sia chiaro. La Dc è un partito che si pone al centro dello schieramento politico ed è un partito laico di ispirazione cattolica dei moderati che si rivolge in primis agli elettori moderati, e non a coloro che si spacciano per tali, e agli elettori laici e cattolici. Noi staremo con i cittadini, ci incontreremo con loro, faremo assemblee, convegni, dibattiti, riavvieremo il dialogo con tutti i molisani. Costruiremo un nuovo dialogo con le categorie dei lavoratori, con le imprese, con la società molisana intera, faremo alleanza direttamente con i cittadini, e non esclusivamente con i vertici vuoti, con gli operatori e i produttori dell’economia; ci occuperemo in modo serio dei servizi, principalmente di quelli della sanità, dei trasporti, della viabilità primaria, secondaria e anche di quella terziaria che conduce nei campi agricoli, dei servizi di civiltà verso tutti e fino a tutte le periferie, contrade e cantoni della nostra bella regione. Metteremo in atto iniziative e progetti – ha anticipato l’ex assessore regionale – per le aree interne della regione abbandonate a se stesse e destinate quasi all’estinzione e con esse, fra pochi decenni, anche tutto il Molise. Per concludere, non vogliamo esserci per qualche poltrona, ma per portare e riportare alla ribalta la nostra storia, la nostra cultura del fare e non del dire,dire e sempre dire senza fare».