«Quello di Toma è un accanimento terapeutico nei confronti dei suoi per arrivare, come si suol dire, a mangiare il panettone. Ma mentre loro giocano a trovare una maggioranza che non hanno più il Molise sta morendo».
Il capogruppo dei 5s in Consiglio regionale Andrea Greco non infierisce poi più di tanto. Così pure i suoi colleghi Manzo, Primiani e De Chirico. Quel che sta accadendo in queste ore – le dimissioni di Cotugno da assessore per poter andare da consigliere a votare l’esercizio provvisorio di bilancio in Prima Commissione – è per i pentastellati l’ennesima dimostrazione che il centrodestra non ha i numeri per governare né per «mandare avanti nemmeno l’ordinario». Allora, ancora Greco, «devono ridare la parola ai molisani».
Patrizia Manzo ricorda quando «il presidente si stava presentando in Consiglio senza la giunta e fu costretto a nominare Tiberio (assessore, ndr)». Accadde nell’aprile del 2020, c’erano frizioni e mal di pancia e il governatore azzerò la giunta permettendo agli assessori di rientrare nelle funzioni di consiglieri per votare la manovra finanziaria in Aula (allora c’era la surroga che fu abrogata proprio con quella legge di stabilità). Per la validità della seduta però c’era bisogno che l’esecutivo fosse in carica e quindi di avere almeno un assessore. «Che questa maggioranza si sciolga puntualmente come è evidente fin dall’inizio della legislatura. E le dimissioni di Cotugno non ci stupiscono affatto».
Sulla stessa lunghezza d’onda Angelo Primiani: «Non so perché questa cosa fa tanto scalpore. Toma, come nella tradizione degli ultimi quattro anni, arriva a Natale e azzera la giunta. Quest’anno lo fa per meri calcoli aritmetici e per cercare di trovare una quadra in una maggioranza che di fatto non esiste più. Credo che le dimissioni di Cotugno lo certifichino. Approveremo un bilancio per il rotto della cuffia e lo approveremo solo per garantire gli stipendi ai dipendenti regionali e il pagamento delle spese obbligatorie. Loro farebbero più bella figura a dimettersi e rimettere la palla nelle mani dei cittadini».
Fabio De Chirico punta il dito contro il “ribelle” Cefaratti: «Sta facendo un’attività palesemente strumentale in nome e per conto del suo alter ego, che è Patriciello, solo per beghe interne. Si dice paladino di tante battaglie per la povera gente, ma non approvare l’esercizio provvisorio vuol dire non poter pagare nulla da gennaio in poi». Per i 5s, il capogruppo di Orgoglio Molise dovrebbe dimettersi dal vertice della Quarta commissione e dall’ufficio di presidenza di Palazzo D’Aimmo.
Da sinistra arriva la reazione del segretario regionale di Articolo 1 Francesco Totaro. «Siamo alle comiche ormai. Cotugno si dimette da assessore regionale giusto il tempo per approvare il bilancio in Prima commissione consiliare per poi essere rinominato assessore. È l’ennesimo fallimento del governo regionale, a questo punto credo che Toma farebbe bene a rassegnare le dimissioni e dare la parola ai molisani».
ppm

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