Passano con un solo voto di scarto, nell’ultimo giorno utile prima della scadenza del 31 dicembre (che traccia il confine fra l’esercizio provvisorio e la più severa gestione provvisoria), i documenti contabili che dopo l’impasse durato settimane in Prima commissione sono approdati ieri in Consiglio regionale.
L’autorizzazione all’esercizio provvisorio per il 2023, appunto, e il rendiconto 2021 oltre al bilancio consolidato relativo alla stessa annualità. Questi i documenti più importanti varati dall’Assise di via IV Novembre, tutti e tre con lo stesso risultato: dieci consiglieri favorevoli e nove contrari. Insieme alle minoranze 5s e Pd si è schierato contro l’esponente di Orgoglio Molise Gianluca Cefaratti (che con la sua mancata partecipazione ai lavori in commissione aveva bloccato l’iter). Assenti l’esponente di Fratelli d’Italia Aida Romagnuolo (per motivi di salute, pare bloccata a casa dal Covid) e il presidente dell’Assemblea Salvatore Micone che rientrerà in Molise ai primi di gennaio. Via libera dal resto della maggioranza di centrodestra, compresi l’ex assessore Vincenzo Cotugno (ieri per lui la prima seduta da consigliere poiché si è dimesso dalla giunta per tornare titolare della rappresentanza in commissione e sbloccare i provvedimenti contabili che erano rimasti incagliati) e l’ex presidente Michele Iorio.
Quest’ultimo è finito nel mirino delle opposizioni, in particolare dei pentastellati. «L’ultima pantomima si è consumata oggi (ieri, ndr) in Consiglio regionale – il loro commento – Da giorni gli ormai noti “dissidenti” interni alla maggioranza minacciavano di votare contro il Rendiconto 2021. Alcuni di loro, come Aida Romagnuolo e Salvatore Micone, hanno preferito evitare lo scontro, assentandosi. C’è poi Gianluca Cefaratti, che ha voluto continuare un personale braccio di ferro contro il presidente Toma, pur sapendo che non sarebbe stato determinante. Ma l’oscar del giorno va, ancora una volta, all’ex presidente, Michele Iorio, che fino a ieri mostrava i muscoli ed oggi è rientrato nei ranghi, rinnegando le sue stesse dichiarazioni di poche ore prima. Un’interpretazione che meriterebbe almeno due statuette dorate». Sia in un’intervista televisiva sia a inizio della seduta, ha in particolare evidenziato Angelo Primiani anche con un post su Fb, Iorio aveva dichiarato che avrebbe votato l’esercizio provvisorio ma non il consuntivo (che tra l’altro non è stato parificato dalla Corte dei Conti). Primiani ha tagliato quindi corto: «È ora di chiudere la legislatura, valuteremo di presentare una mozione di sfiducia. I molisani sono stanchi di questi giochetti e meritano di meglio».
In serata la replica di Iorio: ho votato solo per senso di responsabilità perché la mancata approvazione avrebbe bloccato i pagamenti della Regione.
Bordate dal Pd con il segretario del partito Vittorino Facciolla: «Non c’è uno straccio di bilancio, è il quinto anno in cui questa maggioranza lo approva in ritardo». Per la capogruppo dem Micaela Fanelli questo «è il requiem del Molise celebrato da tutta la compagine politica del centrodestra, oggetto non solo di una bocciatura politica, ma anche di una bocciatura tecnica che arriva dagli organi competenti. Tra tutti la sentenza della Corte Costituzionale che boccia il rendiconto 2019 e il bilancio previsionale 2021-2023 e la Corte dei Conti che non parifica il rendiconto 2021. Di fatto i libri contabili del Molise vengono portati in tribunale e qualcuno continua a dire che va tutto bene. Il nostro voto contrario al rendiconto 2021 non può quindi che suggellare il fallimento totale di questa maggioranza, sempre più risicata e che continua ad andare avanti a tentoni».
ppm

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