La Regione ci ripensa. In una nota inviata alle strutture convenzionate la direzione Salute di via Genova ha chiarito che fino all’11 gennaio possono continuare a effettuare le prestazioni nell’ambto delle reti tempo dipendenti, quelle salvavita e urgenti.
Il 30 dicembre sempre da Palazzo Vitale era partita una comunicazione molto più drastica: la struttura commissariale, ha scritto la dg Lolita Gallo alle cliniche e all’Asrem, ha autorizzato la proroga dei contratti solo ai privati che hanno firmato l’accordo relativo al 2022. Di conseguenza, chiudeva la missiva, in mancanza di sottoscrizione degli atti non sarà possibile erogare per il 2023 prestazioni a carico del servizio sanitario regionale.
Nel riscontro, i privati hanno evidenziato che l’accordo sul 2022, anno comunque terminato, è sub judice dopo la prima sospensiva decretata dal presidente del Tar. E hanno chiesto invece che il commissario Toma e il sub Papa avanzino la proposta contrattuale per il 2023.
L’11 gennaio è in calendario l’udienza collegiale sulla misura cautelare chiesta da Gemelli, Neuromed e Villa Maria. Nel frattempo il Tribunale amministrativo ha autorizzato a continuare a fornire al servizio sanitario pubblico interventi salvavita o comunque urgenti. Linea che la direzione Salute ha ritenuto di dover mantenere per altri dieci giorni, mitigando per ora le conseguenze dell’ultimatum alle cliniche. Lo stallo sarà risolto, probabilmente, ancora una volta dal Tar.

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