La Corte dei Conti ha invitato la Regione al recupero delle somme, oggi “illegittimamente corrisposte”, ai dipendenti inseriti nell’area quadri nel 2020. Vale a dire, solo per quell’anno, 2 milioni di euro.
La replica del provvedimento, che di fatto avvia l’iter per la restituzione delle somme, riguardo agli anni successivi può considerarsi automatica. Tanto che i rumors dicono che Palazzo Vitale, dopo la delibera della Sezione di controllo di via Garibaldi presieduta da Lucilla Valente adottata lunedì scorso, starebbe già predisponendo gli atti anche per 2021 e 2022.
L’istituzione dell’area quadri – un “limbo” giuslavoristico fra i funzionari e i dirigenti – con una legge del 1997 è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta poco prima di Natale. Perché solo i contratti collettivi nazionali di lavoro disciplinano qualifiche e relative funzioni e indennità accessorie. Il verdetto conferma quanto deciso in precedenza per norme simili di altre Regioni che, per esempio, avevano introdotto i “vice dirigenti”. Agli ermellini si era rivolta proprio la magistratura contabile molisana in sede di parifica del consuntivo 2020 dell’ente di via Genova.
A partire dalla mensilità di gennaio, il capo del Personale Claudio Iocca ha tolto dallo stipendio degli ormai “ex quadri” il surplus di 8-900 euro lordi rispetto ai colleghi funzionari semplici che hanno sempre trovato in busta paga. E su cui, quindi, ribattono i diretti interessati (200 unità circa) a colpi di diffide e annunci di ricorsi, hanno sempre fatto legittimo affidamento.
La Corte dei Conti però è stata chiara lunedì scorso: la Consulta ha eliminato la “giustificazione” della posta di bilancio usata per i quadri. Come non ci fosse mai stata (è la caratteristica delle pronunce di incostituzionalità). Perciò, la Regione deve ottenere la restituzione dei soldi.
Per provare a metterci una pezza, la giunta ha approvato un disegno di legge (inviato al Consiglio per la discussione e l’approvazione) che tampona la situazione prevedendo di assegnare agli ex quadri le cosiddette “posizioni organizzative” e precisando che ci sarà comunque bisogno di uno stanziamento di un milioni all’anno circa per ripristinare, di fatto, l’indennità che i 200 dipendenti prendevano. Le antenne della Corte dei Conti, sul punto, sono ovviamente dritte.
Mentre dal canto loro i diretti interessati sono sul piede di guerra e hanno comunicato all’ente che non si occuperanno più delle attribuzioni che avevano ricevuto “ad interim”. Chiunque abbia a che fare con la Regione in queste settimane sa che, a causa di questa vertenza e delle scoperture di organico, molti uffici sono paralizzati.
r.i.

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